Il conflitto innescato dalla “follia terroristica” è indubbiamente una “guerra contro l’umanità” e il prossimo viaggio del Papa in Africa rappresenta una “sapiente forma di risposta a questa violenza cieca e sanguinaria che da troppo tempo sta colpendo il mondo intero”. Utilizza queste parole il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, nell’ultimo editoriale intitolato “La risposta di Francesco”, che è stato pubblicato domenica su “L’Osservatore Romano”, ma che è già consultabile sul sito. La guerra di oggi, secondo il prelato, è, in primo luogo, una guerra “contro l’umanità innocente, colpevole solo di abitare i luoghi degli attentati”; e in secondo luogo, una “guerra liquida” dove “il terrore e la morte esplodono all’improvviso, senza campi di battaglia definiti e con eserciti che si formano e si liquefanno repentinamente, come se fossero apparentemente invisibili”. Il 2014, ricorda Bassetti, è stato l’anno con più attentati dal 2001 ad oggi: oltre 32mila. Ed il gruppo terroristico che ha prodotto più vittime è stato Boko Haram in Nigeria: circa seimila e seicento. Per questo motivo, dopo “i disumani attentati di Parigi”, il prossimo viaggio del Papa in Africa ha “un significato importantissimo” che può essere sintetizzato con tre parole: “dialogo, periferie, misericordia”, per sostituire “ai muri di separazione dei luoghi di ascolto”. L’Anno giubilare, che inizierà con questo viaggio, per Bassetti è “una preziosa opportunità “per cambiare rotta, per invertire ogni statistica di morte”.
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