SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sulla parete del Municipio di piazza Bambini del mondo è stato inaugurato questa mattina, 25 novembre, in occasione della giornata mondiale contro la violenza nei confronti delle donne, il “wall of dolls”, il muro delle bambole che, analogamente a quanto accade in altre città, rappresenta il simbolo dell’impegno della comunità contro il femminicidio.
Sono sei milioni 788mila, secondo i dati Istat, le donne che hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: “Ma in questo Paese oltre 100 donne l’anno muoiono per atti di violenza compiuti da partner per motivazioni legate al loro essere donne – ha detto il sindaco Giovanni Gaspari durante la cerimonia – è un dato inaccettabile per un paese civile, se ci fermiamo a pensare che dietro una statistica ci sono vite, personalità, affetti distrutti in un attimo. Parafrasando un famoso pensiero, un uomo che opprime una donna non è un uomo libero e quindi dobbiamo fare uno sforzo prima di tutto culturale per far sì che si cambi tendenza”.
“Questo muro delle bambole è indubbiamente un pugno nello stomaco per chi passerà qui davanti – ha continuando il Sindaco spiegando la scelta di collocare la struttura in un punto di intenso passaggio – perché le bambole che appendiamo sono sì simboli di speranza ma anche testimonianze forti di figure umane soppresse. L’auspicio è che non si debbano più mettere bambole su questa parete”.
Quindi alcune donne, tra cui amministratrici e dipendenti comunali, hanno appeso la loro bambola mentre una targa collocata accanto alla parete ricorda che tutti possono lasciare la loro testimonianza per chiedere che si affermi la cultura del rispetto e della parità di genere. La targa riporta anche una frase di Eve Ensler: “Quando si violentano, picchiano, storpiano, mutilano, bruciano, seppelliscono, terrorizzano le donne, si distrugge l’energia essenziale della vita su questo pianeta. Si forza quanto è nato per essere aperto, fiducioso, caloroso, creativo e vivo a essere piegato, sterile e domato”.
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