RomL’Associazione 21 luglio esprime profonda soddisfazione per la chiusura, nella capitale, del “Best House Rom”, la struttura senza finestre, da due anni oggetto di numerose denunce, dove negli ultimi mesi 135 persone, di cui oltre la metà minori, vivevano in condizioni drammatiche, al di sotto degli standard minimi di tutela dei diritti umani. “A Roma è iniziato un processo irreversibile: non soltanto dal 2012 si è impedito la costruzione di nuovi campi rom, ma si inizia finalmente a mettere i sigilli su questi ghetti e luoghi di discriminazione istituzionale, che rappresentano un’anomalia italiana nel contesto europeo”, afferma il presidente dell’Associazione, Carlo Stasolla. La chiusura del “Best House Rom”, situato in via Visso, nella periferia est della capitale, è stata predisposta dal Comune di Roma. “Alle famiglie che vivevano nella struttura è stata offerta una sistemazione alternativa da loro giudicata adeguata, come hanno potuto constatare rappresentanti della 21 luglio che in questi giorni hanno seguito la vicenda sul posto”, riferisce la stessa Associazione.

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