SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’Assemblea dell’Ata rifiuti è tornata a riunirsi ieri, a palazzo San Filippo, per fare il punto sulla complessa gestione economica e finanziaria del ciclo dei rifiuti e definire alcune questioni riguardanti il contenzioso legale con la società Ascoli Servizi Comunali. All’inizio della seduta sono state sintetizzati i passaggi tecnici e amministrativi con cui l’Ata ha affrontato l’emergenza rifiuti a seguito dell’esaurimento dei volumi di conferimento nella discarica di Relluce con l’abbancamento presso la discarica Geta in località Alta Valle del Bretta.
Quindi l’Assemblea dei Sindaci presenti, dopo che il rappresentante del Comune di Ascoli Piceno è uscito dall’aula una volta approvati i verbali delle sedute precedenti, ha votato all’unanimità la costituzione in giudizio dinanzi al Tar Marche per resistere al ricorso presentato da Ascoli Servizi Comunali avverso la delibera della stessa Ata relativa alle convenzioni con i Comuni e con le società di servizio.
E’ stata poi approvata la delibera dell’Autorità d’Ambito con cui vengono forniti ai Comuni indicazioni operative per l’espletamento delle procedure contabili e finanziarie del servizio. L’atto prevede che i Comuni produttori di rifiuti conferiti a partire dal 1° febbraio ad oggi presso l’impianto TMB di Relluce sono obbligati al pagamento delle tariffe per i servizi resi di conferimento, trattamento e smaltimento dei rifiuti nell’impianto a favore solo dell’Ata, la quale è poi tenuta a versare le spettanze alle diverse società che erogano i servizi ossia Picenambiente, Geta, Secit-Ecoimpianti e, naturalmente, Ascoli Servizi Comunali. Pertanto, con riguardo agli atti di ingiunzione di pagamento ricevuti dai Comuni su istanza della società Ascoli Servizi Comunali, l’Ata ritiene di dover tutelare le proprie prerogative giuridiche ed istituzionali nelle sedi giudiziarie opportune anche con interventi ad “adiuvandum” nei confronti dei Comuni che intraprendono iniziative di resistenza ai decreti ingiuntivi.
Il Presidente della Provincia e dell’Ata Paolo D’Erasmo, dopo aver osservato come si sia riusciti a fronteggiare l’emergenza rifiuti evitando l’aumento delle tariffe di oltre il 40% con l’abbancamento a Fermo, ha lanciato un appello a tutti i sindaci a trovare soluzioni condivise per guardare al futuro e a potenziare l’impegno per aumentare la raccolta differenziata superando la soglia di almeno il 65% che consentirebbe di programmare diversi opzioni di scelta a costi più contenuti.
“Ringrazio i sindaci per l’impegno straordinario profuso per aumentare la differenziata – ha concluso D’Erasmo – ci sono infatti tanti Comuni virtuosi e, in generale, i dati del 2015 indicano un netto miglioramento ma dobbiamo proseguire su questa strada per superare la condizione che ci vede l’ultima provincia delle Marche in questo ambito“.
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