In Giappone li chiamano gli hikikomori, sono gli adolescenti che si isolano volontariamente dal mondo, abbandonano la scuola, gli amici, ogni forma di vita sociale e di contatto con la realtà. Qual è la situazione in Italia e come affrontarla? Se ne parlerà oggi, 19 gennaio, a Torino, in un incontro promosso dalGruppo Abele alla Fabbrica delle “e” (corso Trapani 91). “Da denominazione legata a casi sporadici, molto gravi di ritiro dal mondo con il termine hikikomori (‘stare in disparte, isolarsi’) oggi si intende un vero e proprio fenomeno di disagio psicologico, che coinvolge in misura più o meno problematica molte famiglie – osservano i promotori -. Figli che non hanno amici, non frequentano gruppi, sono molto isolati e spesso si rifugiano nei videogiochi, nei social network, nella realtà virtuale. Famiglie smarrite che vorrebbero qualcuno che dall’esterno riesca a sbloccare i figli. Servizi e professionisti in difficoltà a trovare strategie di accompagnamento”. Il seminario, rivolto ad operatori sociali, educatori, psicologi, assistenti sociali che lavorano con le famiglie ha l’obiettivo di dare delle chiavi di lettura del problema e di lavorare su possibili strategie di intervento sul nucleo familiare. Tra i relatori, gli psicologi Leopoldo Grosso, Mauro Croce e Miguel Garrido Fernández.

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