di lauretanum

DIOCESI – Anche a Montalto, come in ogni altro paese della Diocesi, si fa sentire in questi giorni, seppur in modo semplice, l’aria del Carnevale. La si vede sui volti sorridenti e spensierati dei piccoli in maschera o dei ragazzi che schiamazzano per la piazza e lungo le vie cittadine; la si coglie nelle serate dei giorni “grassi”, nelle quali i giovani e le Famiglie si incontrano per festeggiare e per passare qualche momento di allegria insieme con amici e parenti.
Le origini del Carnevale
in verità vengono fatte risalire alle feste romane dei Saturnalia e dei Lupercalia, festività celebrate all’inizio dell’anno; i festeggiamenti quindi affondano le radici negli antichi riti pagani, in un periodo storico anteriore al Cristianesimo, dove il Carnevale era considerato una festa con forti valenze simboliche legate al mondo rurale, in quanto si celebrava la fine dell’anno vecchio e l’inizio del nuovo. Ad ogni modo è durante l’epoca medioevale che il Carnevale assume connotazioni più precise. Il Carnevale “storico” dei nostri paesi infatti è stato definito dai sociologi come una “festa dei folli”; si attuano festeggiamenti prolungati, baldorie senza limiti, e si consumano lauti pasti. Ecco perché il Carnevale, nei paesi cristiani, è compreso e limitato nel periodo dopo l’Epifania (tradizionalmente il 17 gennaio) e l’inizio della Quaresima, e termina nei giorni “grassi”, dal Giovedì al Martedì. Il nome stesso del Carnevale deriva dal latino Carnem levare, che significa levare (togliere) la carne, cosa che accade appunto durante il lungo periodo quaresimale, immediatamente seguente, in cui secondo la tradizione i Cristiani sono invitati ad astenersi dalle carni e a praticare il digiuno in preparazione alla Santa Pasqua. Nei decenni centrali del secolo scorso a Montalto il Carnevale era molto sentito, grandemente preparato e festeggiato. Poi, col diminuire degli abitanti, la festa si è smorzata alquanto, mantenendo però ancor oggi due fulcri di divertimento almeno per i bambini: il primo nei locali del Seminario Vescovile, nelle ore pomeridiane del Sabato; il secondo presso la Discoteca “Happy Days”, in Contrada Carpineto, la Domenica pomeriggio.
La festa in Seminario è organizzata ogni anno dalla Parrocchia di Santa Maria Assunta, grazie alla collaborazione di alcune mamme e delle Catechiste, e finanziata col ricavato della Pesca di Beneficenza che si svolge durante il periodo natalizio, curata dall’insostituibile Maria Virgili, alla quale va un sentito ringraziamento nonché un plauso corale.

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