MOLDAVIA – La Chiesa cattolica che è in Moldavia ha accolto “con grande gioia” la Dichiarazione comune di Papa Francesco e del Patriarca Kirill di Mosca, che è stata sottoscritta nell’incontro avvenuto a La Habana (Cuba).
Il testo condiviso – si legge in una nota diffusa oggi – è “un messaggio di speranza” e richiama “la necessità che ortodossi e cattolici camminino insieme come fratelli”.
“In Moldavia – afferma il vescovo di Chisinau, monsignor Anton Cosa – si vive un’amicizia cristiana, nata già durante i tempi duri del regime sovietico. Le difficoltà di allora hanno avvicinato gli uni agli altri. Ci sono delle bellissime esperienze che testimoniano la fraternità tra ortodossi e cattolici”.
“Nei successivi tempi della libertà democratica – prosegue il vescovo -, si è avvertita in alcuni ambienti una certa diffidenza, quasi manipolata, la quale non ha fatto venir meno l’amicizia. Nonostante tutto questo legame, è mancato sempre il cammino ecumenico e l’impegno comune per l’unità dei cristiani. È questo il grande motivo di speranza che proviene dall’incontro dei nostri pastori”.
Sono tante “le sfide che richiedono una risposta comune”. La Chiesa di Moldavia sottolinea soprattutto la parte della Dichiarazione dedicata ai poveri. “Insieme si deve continuare a lavorare per i poveri”, dice il vescovo Cosa, riconoscendo come “le comunità cristiane portano avanti un’importante attività caritativa e sociale, fornendo un’assistenza diversificata ai bisognosi. Ortodossi e cattolici spesso lavorano fianco a fianco”.
“Non siamo concorrenti ma fratelli” e con questa espressione, il messaggio di Papa Francesco e del Patriarca Kirill diventa “una pietra miliare sulla quale costruire, anche in Moldavia, un percorso che unisce nella fede in Cristo”.
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