“Né il dialogo né il confronto, quando sono autentici, appiattiscono il Vangelo sullo spirito del tempo”. Ne è convinto il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, scrivendo oggi su “Il Sole 24 Ore” della “rivoluzione” portata dalla “Chiesa della Misericordia” voluta da papa Francesco. “Il dialogo – sottolinea – non è voglia di sintesi a tutti i costi! È capacità di ascolto, voglia di conoscenza, desiderio di scambio, rinunzia alla presunzione, anche a quella ammantata di spiritualismo. Il dialogo è incontro, come quello che ho imparato a praticare faticosamente nel centro storico della città nella quale ho vissuto come parroco per trentasei anni, Cerignola; e come quello che ho imparato a praticare nelle esperienze di gestione di beni confiscati alla malavita. Il dialogo e il confronto con volti e storie che mi piacerebbe raccontarvi e che di frequente rendono invivibile il nostro territorio”. Ed è sempre il dialogo lo “stile” che Galantino indica per “affrontare tematiche complesse come quelle legate all’immigrazione o ad altre questioni della società civile, ma anche quelle legate a temi culturali”.

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