Cresce l’attesa per le decisioni che potrebbero essere assunte domani dalla Commissione europea per un piano di intervento rapido per evitare una catastrofe umanitaria nei Paesi di prima accoglienza dei profughi e in particolare in Grecia. La voce circola insistente al Berlaymont, sede dell’Esecutivo, e oggi si sono registrati diversi colloqui diplomatici, fra cui un incontro a Vienna tra il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, con il cancelliere austriaco Werner Faymann. Il piano, che il Collegio dei commissari valuterà nella riunione di domani, potrebbe stanziare fondi per 700 milioni di euro, che prenderebbe soprattutto la direzione di Atene, ma forse anche di Italia e Paesi balcanici. I fondi potrebbero andare in gran parte a organismi (Onu, ong…) presenti sul campo per l’accoglienza dei migranti.
Su questo tema prende la parola Manfred Weber, capogruppo Ppe all’Europarlamento: “La situazione dei rifugiati in Grecia potrebbe deteriorare nei prossimi giorni. Dobbiamo evitare una catastrofe umanitaria e ulteriori destabilizzazioni per uno Stato membro. Perciò stiamo spingendo affinché i piani della Commissione europea prevedano assistenza finanziaria e aiuti concreti alla Grecia e agli altri Paesi che stanno affrontando problemi simili. Questa è una emergenza. Dobbiamo aiutare la Grecia con tutti i mezzi a nostra disposizione per affrontare la crisi”. Weber non manca di aggiungere: “Allo stesso tempo il premier greco Tsipras non deve collegare la crisi migratoria al piano di riforme per il suo Paese. La sua strategia di tergiversare sulle riforme è fallita lo scorso anno e fallirà di nuovo. La Grecia tornerà a percorrere il sentiero della crescita economica, a beneficio di tutti, solo quando realizzerà le riforme necessarie. Il Paese, di conseguenza ritroverà la capacità di superare le attuali difficoltà”.
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