L’Europa, si legge nel Report 2015 presentato questa mattina a Roma dall’associazione Meter, si conferma “quartier generale” della cultura pedofila che produce sia materiale pedopornografico sia di propaganda online a sostegno dei movimenti ìche vorrebbero giustificare con motivazioni pseudoscientifiche le relazioni sessuali tra adulti e bambini anche piccolissimi. Per don Fortunato Di Noto, fondatore dell’associazione, “occorre avere il coraggio di denunciare l’esistenza di queste lobby”. Proviene dall’Europa il 51,92% dei 2.265 domini di primo livello (ossia quelli con “targa” nazionale del sito) rilevati. Segue l’Oceania con 1.094 (il 21,39%) e chiude il terzetto di testa l’Africa con il 555 (10,85%). Seguono le Americhe (8,55%) e l’Asia (7,29%). Nel vecchio continente sono i domini .ru, ossia siti con base in Russia, ad accaparrarsi la maggior parte delle segnalazioni (1.569), seguiti da Slovacchia (825), Repubblica ceca (89) e Montenegro (67). L’Italia è al nono posto con 8 segnalazioni. Gli altri domini segnalati sono generici: .com, .org, .net etc.

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