“Se sempre di più consideriamo la felicità come limitata all’aspetto materiale non ci dobbiamo stupire che nei Paesi più industrializzati si sia infelici se si hanno figli”. Così ha affermato il cardinal Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, a margine della conferenza “Felicità, benessere e bene comune”, riguardo al risultato contenuto nel IV Rapporto mondiale sulla felicità secondo cui nei Paesi con il più alto reddito pro capite avere figli abbatte il tasso di felicità. “L’educazione dei figli – ha continuato – comporta tempo e denaro, il loro stesso accudimento sacrifica e limita nelle possibilità. Tutto questo è espressione di un egoismo che però alla fine non genera felicità perché la quantità dei beni non riesce a colmare la tendenza verso l’infinito che è propria dell’uomo. L’uomo non è mai contento completamente e cerca sempre qualcosa di più. Si illude che comprando le cose ci sia il benessere in realtà è moltiplicando la possibilità di amore che si realizza di più. Questo però i Paesi sviluppati non lo capiscono”. Per questo, ha osservato, “anche in Italia non si fanno più figli e vengono considerati esclusivamente un peso. Dobbiamo ribadire l’importanza del ritornare alle relazioni e alla famiglia che potrebbe essere un grembo di felicità e non di tragedie e di egoismi”.
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