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Ricorre la 50ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, l’unica celebrazione mondiale voluta dal Concilio Vaticano II per “rendere più efficace il multiforme apostolato della Chiesa”, come ricorda il decreto conciliare Inter Mirifica del 1963.

Papa Francesco ha voluto ricordare la ricorrenza dopo la preghiera del Regina Coeli di oggi, spiegando che “i padri conciliari, riflettendo sulla Chiesa del mondo contemporaneo, compresero l’importanza cruciale delle comunicazioni, che ‘possono gettare ponti tra le persone, le famiglie, i gruppi sociali, i popoli. E questo sia nell’ambiente fisico sia in quello digitale’ (Messaggio 2016)”.

Rivolgendosi a tutti gli operatori della comunicazione, il Pontefice ha quindi auspicato “che il nostro modo di comunicare nella Chiesa abbia sempre un chiaro stile evangelico, uno stile che unisca la verità e la misericordia”. Parole che richiamano il tema scelto dal Santo Padre per il suo Messaggio per la Giornata Mondiale, pubblicato il 24 gennaio 2016: “Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo”.

Ieri mattina, Papa Bergoglio ha inoltre lanciato un messaggio autografo dai suoi account sui social network Twitter (@pontifex_) e Instagram (@Franciscus): “A te, che dalla grande comunità digitale, mi chiedi benedizione e preghiera voglio dire: tu sarai il dono prezioso nella mia preghiera al Padre. E tu non dimenticarti di pregare per me e per il mio essere servo del Vangelo della Misericordia”.

Come ha spiegato alla Radio Vaticana il prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò: “Il Papa  ha postato sul suo profilo ufficiale di Instagram,Franciscus, un chirografo: cioè un bigliettino scritto di suo pugno perché in queste settimane ha potuto leggere alcune richieste e alcuni commenti alle foto postate e molti di questi richiedono vicinanza, preghiera…”.

“Le persone – ha aggiunto – esprimono il sentirsi familiari con Papa Francesco, il sentirsi molto vicini: domandano e raccontano dei problemi personali, dell’esigenza, ad esempio, di una preghiera di vicinanza per la malattia di un figlio o per un amore ferito. E il Papa allora ha voluto rispondere personalmente, con questo scritto, agli ‘abitanti della comunità digitale’ – così li ha chiamati – dicendo che loro diventano il cuore della sua preghiera in questa Giornata”.

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