Galantino“All’Eliseo abbiamo dialogato soprattutto avendo in mente la Chiesa di Francesco, ognuno partendo dai propri punti di vista, un po’ lontani; ci siamo ritrovati comunque nell’ individuare, in questa Chiesa, la Chiesa dell’ accoglienza, quella che non accetta i muri di un’Europa recentemente ottusa; una Chiesa capace anche di chiedere perdono e dire ‘scusa, permesso, grazie’”. Così monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei – in  un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore –  sintetizza il confronto svoltosi nei giorni scorsi, al Teatro Eliseo di Roma, sul pontificato di Papa Francesco. “Processo al potere”, il ciclo di incontri moderati da Lucia Annunziata, il primo dei quali è stato dedicato appunto al “potere” di Bergoglio. “Non ho condiviso alcune affermazioni del direttore, così pieno di esperienza”, precisa Galantino: “Non ho condiviso, ad esempio, la sua visione di un Dio fin troppo omologato e indifferenziato, che riduce le diverse tradizioni religiose a una questione meramente nominalistica. Come ho avuto da ridire quando il gesto del Papa che siede in piazza San Pietro a ‘confessare’ i giovani viene derubricato a ‘intervista’”. “Ma quanta gioia – confessa il segretario generale della Cei ai lettori – mi ha procurato percepire che l’ incontro con Francesco sta sostenendo la sua ricerca e la sua lettura della presenza della Chiesa in questo nostro mondo. Per fare questo ci vuole intelligenza, ma bisogna coltivare anche qualche scampolo di umiltà”.

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