La lotta contro Boko Haram è il cuore anche del secondo summit regionale sulla sicurezza, che si è aperto oggi ad Abuja, in Nigeria, dopo il primo inaugurato da Francois Hollade a Parigi nel 2014. Oltre al rafforzamenteo della cooperazione regionale sul tema della difesa in chiave anti-jihadista, è anche occasione per rilanciare lo sviluppo della regione del Lago Ciad. Il summit ha rappresentato l’occasione per annunciare la proposta del governo del presidente nigeriano Mohammadu Buhari di realizzare una ”banca del Dna” per tracciare i terroristi. Come riferiscono i quotidiani nazionali, il ministro degli Affari esteri della Nigeria Geoffrey Onyeama ha spiegato che questo database sarà anche utile per risolvere “l’attuale catastrofe umanitaria”: ritrovare i genitori dei quasi 6mila bambini al di sotto dei 5 anni che sono stati divisi dalle loro famiglie a causa dei rapimenti o semplicemente degli esodi incontrollati provocati dalla minaccia Boko Haram. In totale, Onyeama ha aggiunto che in Nigeria il fenomeno ha causato ben 2 milioni di sfollati.
Il ministro degli Affari esteri della Nigeria Geoffrey Onyeama non ha escluso poi la possibilità di estendere la registrazione a tutta la popolazione in generale: “Sappiamo che molti paesi lo fanno per trovare i terroristi ed è anche uno strumento utile all’intelligence”, ha detto. Infine Onyeama ha annunciato che il vertice si concluderà con un Programma di sviluppo che garantisca il mantenimento della stabilità in quelle aree in cui l’esercito nigeriano è riuscito a respingere i terroristi. Per il presidente nigeriano Mohammadu Buhari il summit è stata infatti un’occasione per illustrare i buoni risultati ottenuti dalla sua Missione, sebbene alcuni osservatori internazionali restino scettici verso la reale efficacia di queste operazioni. All’incontro al vertice hanno preso parte una decina di capi di Stato africani, oltre a rappresentanti di Regno Unito e Stati Uniti, con Francois Hollande unico Presidente non africano presente.
0 commenti