LORETO – Qui ove al tramonto del XIII secolo, richiamate da candida banderuola ondeggiante sulla vetta d’altissimo pino, convenivano divote le genti a venerare l’umile casa del verbo incarnato, portata in volo dagli angeli. Le nuove generazioni, ricordando il grande prodigio, gloria e vanto della terra picena, con la fede dei padri, implorano da Dio grazie e benedizioni alle famiglie alla patria.
Questa iscrizione, datata 1944, sintetizza l’importanza della Chiesa della Banderuola, il cui nome deriva da una bandiera, ad oggi non esistente. Questo piccolo gioiello medievale ubicato a Scossicci di Porto Recanati, è stato il primo luogo italico ad essere toccato nel viaggio della Santa Casa, portata successivamente dagli angeli nell’attuale santuario lauretano.
Presso questa chiesa, sorvegliata dalla modernità di Loreto Stazione e dal profilo del Santuario, fulcro della cristianità del Medio Adriatico, si è svolto nella mattinata del 5 giugno il tradizionale pellegrinaggio della sezione marchigiana dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana. Un pellegrinaggio che arriva al Santuario della Santa Casa, passando per Loreto Stazione e salendo per la Scala Santa.
Al pellegrinaggio hanno partecipato autorità civili quali l’assessore alla cultura e alle politiche giovanili del comune di Loreto Luca Mariani e il sindaco uscente di Porto Recanati Sabrina Montali. Un momento di cammino verso la Santa Casa, che ha visto la presenza di Don Francesco Pierpaoli, già Direttore del centro Giovanni Paolo II di Montorso.
Il messaggio di Don Francesco si è focalizzato su due parole chiave e legate al Giubileo della Misericordia che stiamo vivendo: verità e carità
“Il vivere questo pellegrinaggio, anche davanti alla casa del sì, ci aiuti soprattutto a collegare la parola verità con la parola carità. E quindi, ha aggiunto Don Francesco, capite quanto sia importante nel comunicare il dialogo, il dialogo con tutti, l’aprire finestre”.
La testimonianza di Piero Chinellato sul Cammino di Santiago di Compostela, ha sancito l’inizio del pellegrinaggio, con gli inconfondibili sfondi del Conero e del Santuario Lauretano. Un pellegrinaggio mariano incentrato sulla misericordia, anche individuale e avente dei legami con la Polonia; da una parte con il cammino che ha avuto come destino l’inaugurazione della cappellina della Madonna nera a Cracovia, dall’altra con la figura di San Massimliano Kolbe, barbaramente ucciso dai tedeschi ad Auschwitz nel 1941, senza dimenticare San Giovanni Paolo II, che tra i successori di Pietro, più di ogni altro ha dedicato il suo pontificato alla Vergine Lauretana.
L’arrivo al Santuario di Loreto attraverso la Scala Santa ha sancito il punto d’arrivo di questo pellegrinaggio. Un momento di condivisione, di scambio e di preghiera tra i giornalisti cattolici marchigiani. ideato dal collega Maurizio Socci, in attesa del venturo Meeting Pellegrini Nel Cyberspazio.
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