Niente “informazioni dirette” sul vescovo ausiliare di Shangai, monsignor Taddeo Ma Daquin, nessun “ruolo” della Santa Sede, ma “particolare premura e sollecitudine” del Papa per la sua “vicenda personale ed ecclesiale, così come quella di tutti i cattolici cinesi”. Questo, in sintesi, quanto ha dichiarato ieri padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, in risposta alle richieste di notizie di diversi giornalisti sulla vicenda del vescovo ausiliare di Shangai, monsignor Taddeo Ma Daquin, sulla quale sono circolate in questi giorni alcune indiscrezioni giornalistiche. Riguardo alle “recenti dichiarazioni” a lui attribuite, ha specificato il portavoce vaticano, “la Santa Sede ne è venuta a conoscenza tramite il suo blog e le agenzie di stampa. Al riguardo non si hanno attualmente informazioni dirette”. “Ogni speculazione in merito ad un presunto ruolo della Santa Sede è fuori di luogo”, ha affermato Lombardi, assicurando infine che “la vicenda personale ed ecclesiale di mons.
Ma Daqin, così come quella di tutti i cattolici cinesi, è seguita con particolare premura e sollecitudine dal Santo Padre, che li tiene presenti quotidianamente nella preghiera”. Dopo essersi dimesso dall’Associazione patriottica, e aver subito quattro anni di arresti domiciliari in seminario, inibito da ogni funzione pubblica, monsignor Ma Daqin, vescovo di Shangai, secondo alcune agenzie di informazione con l’articolo pubblicato sul suo blog il 12 giugno scorso “sembra ritrattare le sue posizioni per esaltare l’Ap e la sua funzione per la Chiesa cinese”.
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