Di Giovanna Pasqualin Traversa
I medici che sconsigliano i vaccini infrangono il Codice deontologico e vanno incontro a sanzioni disciplinari, o addirittura alla radiazione dall’Ordine. Lo sostiene la Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) che il 20 luglio ha presentato a Roma un documento sui vaccini approvato all’unanimità dal Consiglio nazionale della Federazione lo scorso 8 luglio. “Quando è in ballo il bene della persona è doveroso alzare la voce perché la salute collettiva è responsabilità di ogni cittadino”, commenta Filippo Maria Boscia, ginecologo e presidente dell’Associazione medici cattolici italiani (Amci), secondo il quale “occorre isolare il virus letale” di chi “diffonde bufale come quella dalle correlazione vaccini-autismo”.
Obiettivo del documento, spiega Fnomceo, è “favorire una cultura della vaccinazione a 360°, coinvolgendo non solo tutti i medici, ma i decisori pubblici, le istituzioni, i legislatori, i magistrati, i ricercatori, i comunicatori e, soprattutto, i pazienti e i cittadini tutti”. Nella storia della medicina i vaccini sono “gli interventi più efficaci mai resi disponibili per l’uomo – afferma la presidente della Federazione, Roberta Chersevani. – Ed è forse proprio la scomparsa del confronto quotidiano con le conseguenze mortali o invalidanti di tante malattie, dovuta alla scoperta dei vaccini e delle terapie antibiotiche, che ha indotto la cittadinanza a credere che il successo sulle malattie infettive fosse definitivo”. “Solo in casi specifici, quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario – si legge nel testo -, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisceinfrazione deontologica”.
“Come cittadino, come medico, come medico cattolico e come medico impegnato in missioni umanitarie all’estero sottoscrivo questo documento in pieno”, prosegue Boscia che conosce bene i rischi della mancanza di vaccinazioni. Il presidente Amci è infatti responsabile anche di un ospedale in Congo dove tra la popolazione non vaccinata la mortalità per epidemie tocca anche il 20% fra i neonati nel primo mese di vita e le loro mamme.
“Del tutto infondata la bufala secondo la quale esisterebbe una correlazione tra vaccinazione e patologie dello spettro autistico”,
prosegue richiamando la recente “assoluzione” da parte della Commissione di esperti della Procura di Trani del vaccino trivalente contro morbillo, parotite e rosolia. “Questioni di questo tipo non devono essere dibattute nei Tribunali ma all’interno delle comunità scientifiche che non hanno mai stabilito nessi di consequenzialità tra vaccini e insorgenza di patologie”.
“Lo stato di salute della popolazione non è un dato definitivamente acquisito, ma deve essere continuamente presidiato e difeso e ciò vale per ogni attentato che si voglia portare all’efficienza del Servizio sanitario nazionale”, la conclusione del documento. “L’educazione sanitaria volta a mantenere la salute collettiva prevenendo le malattie – chiosa Boscia – poggia interamente su un presupposto etico di responsabilità che parte dalla comunità che istruisce ed educa il cittadino e si riversa pienamente come responsabilità sul cittadino stesso che si impegna con ogni mezzo a mantenere il bene della salute per sé e per gli altri.
Questa dimensione della salute non può essere barattata.
Purtroppo anche nel mondo della ricerca scientifica vi possono essere dei delinquenti che con il loro comportamento irresponsabile scoraggiano le vaccinazioni, ma chi non si vaccina diventa potenzialmente letale perché veicolo di diffusione di virus che mettono a rischio anziani, neonati, immunodepressi. Soggetti vulnerabili che è responsabilità di tutti proteggere”.
La Federazione ha annunciato sanzioni disciplinari fino alla radiazione dall’Ordine per i medici che sconsigliano senza ragioni scientifiche i vaccini: “Certamente – commenta il presidente Amci – una censura è necessaria”:
“Occorre isolare il virus letale” di chi “diffonde bufale come quella dalle correlazione vaccini-autismo o di chi definisce i vaccini superflui o inutili”.
E ancora: “Chi diffonde notizie false e tendenziose non merita di abitare una comunità scientifica. La ricerca va sempre condotta in accordo con i principi etici fondamentali, in conformità con gli standard della medicina e le linee guida professionali sulla cura e la gestione dei soggetti che si rivolgono a noi. La dimensione scientifica è una dimensione in progress”. Per questo, conclude, “i medici sono tenuti all’aggiornamento costante. Se non avvertono questa responsabilità devono allontanarsi dalla professione.
La medicina non può essere affidata alla libertà o all’arbitrio individuale”.
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