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(Sir)

NIGERIA – Oltre 500mila persone senza cibo a sufficienza, acqua pulita, senza ripari per proteggersi, farmaci e cure sanitarie, con tassi di mortalità superiori ai livelli di emergenza: è la crisi umanitaria in corso in Nigeria, nello Stato di Borno, nei villaggi e nelle città che erano prima in mano al gruppo fondamentalista Boko Haram e oggi di nuovo controllato dall’esercito.

A raccontare il dramma di una popolazione è stato oggi a Roma il medico Jean-Hervé Bradol, storico esponente di Medici senza frontiere, appena rientrato dal paese.  “Nello Stato di Borno è in corso una vera catastrofe sanitaria, che sta colpendo almeno 500mila persone – ha detto -. Da quando l’esercito ha ripreso il controllo, abbiamo avuto per la prima volta accesso a città, villaggi e aree rurali, dove migliaia di persone vivono bloccate in campi sfollati o in enclave isolate e dipendono completamente dagli aiuti esterni per sopravvivere”.

Le persone, spiega, “non hanno cibo a sufficienza, non hanno acqua pulita, non hanno ripari adeguati per proteggersi. I livelli di malnutrizione sono altissimi e molte persone muoiono ogni giorno, con tassi di mortalità ben oltre il livello di emergenza in alcune aree. Ci sono casi di morbillo e con la stagione delle piogge la situazione sanitaria rischia di peggiorare ulteriormente. Non è semplice intervenire perché i problemi di sicurezza sono enormi”.

Msf sta rafforzando il proprio intervento, e invierà a breve anche operatori italiana. “Ma serve urgentemente una massiccia risposta da parte delle agenzie umanitarie per rispondere quanto prima ai bisogni di queste persone”, ha concluso.

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