DIOCESI – “Guardando ai macro dati attualmente disponibili sugli effetti del terremoto, ci auguriamo che una metà delle risorse che verranno stanziate possano andare alle Marche. Quello del 24 agosto non è stato ancora percepito come una calamità che ha ampiamente interessato la nostra regione, perché se è vero che le vittime marchigiane si sono registrate in un’area circoscritta, è altrettanto vero che le conseguenze devastanti sulle strutture e sull’economia locale coinvolgono un territorio più ampio. Basti considerare un dato: il numero delle richieste di sopralluogo sugli edifici pubblici e privati è superiore a quello del sisma del 1997. Su oltre 25mila segnalazioni, sono già stati effettuati più di 1.250 verifiche da parte dei tecnici”. Lo ha affermato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli che, nel pomeriggio, a Palazzo Raffaello, ha incontrato le associazioni di categoria e sindacali per condividere un percorso comune che possa accompagnare la rinascita dei paesi colpiti dal sisma e del tessuto produttivo. L’incontro segue quello effettuato a livello nazionale, a Palazzo Chigi, dal Governo. Il tavolo regionale è stato convocato ora, ha detto il presidente, “dopo che si comincia a fare chiarezza sui percorsi possibili. In settimana il Governo nazionale emanerà un decreto sull’emergenza che dovrà definire anche i comuni da ricomprendere nel cratere sismico che, per le Marche, saranno numerosi e che riguarderà anche gli ammortizzatori sociali. È importante che condividiamo un percorso comune, una progettualità che tenga assieme tutte le questioni legate all’emergenza, con uno sguardo rivolto al passaggio successivo della ricostruzione. Oltre a rispristinare i danni, c’è da ricostruire il tessuto economico di queste zone. Un tema particolare, ad esempio, è quello delle seconde case. In queste realtà che si spopolano d’inverno e si rianimano d’estate, le seconde abitazioni rappresentano la sopravvivenza di questi territori. Come centrale è anche la questione delle attività di servizio urbano, che vanno sostenute per accompagnare la vita delle comunità terremotate lungo tutto il percorso della ricostruzione”. Ceriscioli ha anticipato che, entro la settimana, le persone attualmente in tenda avranno una provvisoria sistemazione nelle strutture disponibili. Alle associazioni ha chiesto la collaborazione per effettuare una prima ricognizione dei danni al sistema economico locale, in vista dell’emanazione del decreto del Governo. Rispetto al 1997, ha ricordato il presidente, il sistema delle autonomi locali è più debole in termini di risorse e professionalità: ai sindacati ha chiesto la collaborazione anche per definire strumenti in deroga capaci di sostenere l’operatività dei dipendenti pubblici che dovranno lavorare al sisma. Ceriscioli ha poi ricordato che la Regione sta lavorando in vista della scadenza del 14 ottobre, giorno entro il quale andrà trasmessa la ricognizione dei danni per accedere al fondo europeo di solidarietà, aggiuntivo rispetto ai normali canali di finanziamento comunitario. Risorse, anche queste importanti, che vanno a sommarsi a quelle nazionali per il rilancio del territorio colpito dal sisma. Si è deciso di costituire un tavolo permanente, ristretto ma estremamente rappresentativo, che possa affrontare operativamente tutto il percorso della ricostruzione.
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