DIOCESI – La canonizzazione di un Santo, secondo il diritto canonico, è sempre un evento molto importante nella storia della Chiesa.
Sicuramente, domenica 16 ottobre, sarà un giorno storico ed unico non solo per tutte le Suore Battistine, ma per la Chiesa universale e per il mondo intero. Sarà Papa Francesco, in piazza San Pietro, a proclamare Santo il Sacerdote Alfonso M. Fusco, fondatore della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista.
Ha vissuto fine ottocento e, nell’estesa terra campana dipendente dai Borboni, dominava la cultura dello scarto sociale e cristiano; amava la gente di Angri suo paese natale e donava a piene mani a chiunque avesse incontrato sui suoi passi amore e misericordia; sentiva il suo cuore bruciare costantemente di tanta premura e attenzione per i giovani e i bambini più poveri e abbandonati nel popoloso territorio dell’agro campano.
Non è il Papa che scopre la santità di una persona, ma Dio solo, anzi Dio riconosce la coerenza della vita vissuta dall’essere umano in modo eroico e oblativo; poi, nel tempo, sarà il Magistero che, con metodo rigoroso e scientifico, seguirà totalmente l’iter del processo di Canonizzazione dell’individuo di cui si voglia riconoscere la santità; studia e analizza meticolosamente tutti gli aspetti della vita spirituale e gli eventuali interventi di Dio compiuti sempre in modo sorprendente e straordinario nella storia umana; solo allora l’autorità competente proclamerà ufficialmente la santità della vita a vantaggio dell’intero popolo di Dio.
Oggi con immensa gioia esultiamo tutti per la proclamazione della santità del sacerdote Alfonso M. FUSCO e quanti hanno avuto la possibilità di conoscerlo, ancora oggi, sperimentano l’efficacia del suo esempio e del suo motto: ‘vorrei che anche la mia ombra potesse far del bene’ e rendono testimonianza al buon Dio, vivendo con più entusiasmo e coerenza la propria vita cristiana.
Con questo dono percepiamo più forte la sua presenza e ricchezza di grazia tra noi e scopriamo ancora oggi quanto sia necessario sviluppare non solo la profonda fiducia nella divina provvidenza, ma esercitarsi costantemente nelle virtù come la carità, l’umiltà, l’abbandono alla volontà di Dio, l’amore alla Chiesa di Gesù Cristo senza se e senza ma.
sr m. alfonsa fusco
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