“Nel corso delle mie anche recenti visite in Paesi del Medio Oriente, ho incontrato diversi giovani e adulti, fuggiti dalle guerre in Siria e in Iraq. Ma anche altri, vittime ignorate di persecuzioni forse più sottili, che si consumano sui banchi di scuola, nel gioco tra i ragazzi, nelle relazioni tra famiglie o vicini di quartiere”. Lo ha detto il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Orientale, nella prolusione per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto, con cui si è aperto l’anno del centenario, che si concluderà il prossimo ottobre con l’udienza del Papa. Dopo aver fatto gli auguri per una proficua missione al vice Gran Cancelliere dell’Istituto, padre Arturo Sosa, neo-eletto Preposito Generale della Compagnia di Gesù, il cardinale si è soffermato sulla “millenaria presenza cristiana nel Medio Oriente”, auspicando che “si consolidi al Pontificio Istituto Orientale un centro specializzato nello studio comune della produzione arabo-cristiana, attraverso i secoli come in età contemporanea”. “Il Pontificio Istituto Orientale è una casa per tutti gli Orientali, cattolici ed ortodossi”, ha spiegato il prefetto: “da un lato, è il luogo della conoscenza approfondita delle discipline, dei canoni, delle tradizioni, delle liturgie, dall’altra è un luogo di relazione quotidiana” tra “figli e figlie di Chiese che spesso non sono in piena comunione tra loro, che però vivono la comunione umana stando fianco a fianco nell’esperienza degli studi”. Infine, l’annuncio di una solenne concelebrazione mariana che il card. Sandri presiederà il 2 dicembre prossino, presso la Basilica dei Santi Apostoli: “Mi piacerebbe che fosse un omaggio a Maria dell’Oriente cristiano presente a Roma, quindi attraverso tutte le Istituzioni e i Collegi che lo rappresentano”, l’auspicio del porporato.
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