“La situazione sta peggiorando e il rischio di guerra totale è concreto. Abbiamo visto cadere missili lunghi 3 e 4 metri, fortunatamente rimasti inesplosi. Chi subisce sono i tanti innocenti, soprattutto bambini. Ne muoiono tanti ad Aleppo”. È il grido di padre Ibrahim Alsabagh, parroco della comunità latina di San Francesco d’Assisi ad Aleppo, in questi giorni in Italia per la presentazione del suo libro “Un istante prima dell’alba” (Edizioni Terra Santa). Il frate francescano, parroco dal 2014, racconta quanto accade da oltre due anni ad Aleppo, la “Bigia”, la città martire siriana contesa dalle forze ribelli e jihadiste, che controllano la parte Est, e quelle fedeli al presidente Assad, che controllano le zone rimanenti, compresi i quartieri ovest, dove si trova la parrocchia latina e dove oggi, nel distretto Al Shahba, sono morti almeno sei bambini nell’esplosione di razzi lanciati dai ribelli su una scuola. “Viviamo sotto tiro. Si bombardano scuole, ospedali, chiese, moschee, strade, non solo caserme e postazioni militari – dice padre Alsabagh – quella della Siria è una situazione impossibile per la vita. Tante storie tristi come quelle delle madri che pregano per la salvezza dei loro figli rimasti sotto le macerie di un bombardamento, o dei genitori che accompagnano alla sepoltura il corpo del loro figlioletto di 8 anni ucciso. Ogni giorno tocchiamo con mano questa tragedia e ascoltiamo chi vuole fuggire”.

 

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