La disoccupazione su scala europea (Ue28) torna al 2009: il tasso che registra Eurostat a settembre 2016 si stabilisce all’8,5% (come 7 anni or sono), stabile rispetto al mese precedente. Un anno prima (settembre 2015) era al 9,2%. Nella zona euro (19 Paesi della moneta unica) il livello di disoccupazione è invece più elevato, al 10,0% (un anno prima era al 10,6%). L’istituto statistico della Commissione certifica così che, in valore assoluto, le persone senza lavoro nell’Europa comunitaria sono 20 milioni e 789mila (16 milioni nell’Eurozona). Rispetto al settembre 2015 la disoccupazione è diminuita, considerando i 28 Stati aderenti all’Unione europea, di un milione e 596mila unità. Fra gli Stati membri, la disoccupazione è ai livelli minimi in Repubblica ceca (4,0%), Germania, (4,1); sul versante opposto si collocano Grecia (23,2%) e Spagna (19,3). Nel corso dell’ultimo anno la disoccupazione è diminuita in 24 Stati ed è cresciuta solo in 4: Italia, Estonia, Austria, Danimarca. Fra gli under25 le situazioni più preoccupanti rimangono quelle di Grecia, con il 42,7% di giovani senza impiego, di Spagna, col 42,6%, e Italia, col 37,1%

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