Galantino“È assurdo avere importato i criteri della peggiore politica all’interno della Chiesa per cui da una parte ci sono i conservatori e dall’altra i progressisti.
Da una parte gli innovatori e dall’altra i retrogradi”. Lo ha detto al monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, parlando al termine della messa celebrata questa mattina in occasione del seminario “Comunicare la carità”, promosso dalla Cei e dalla Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali.
Richiamandosi all’omelia appena tenuta, il segretario della Cei ha ricordato che “Chiesa, potere e carriera non vanno d’accordo perché non vanno d’accordo con il Vangelo e con ciò che il Signore chiede a ciascuno, vescovo, sacerdote, laico. Siamo chiamati a una ascesi continua, a una verifica e a un discernimento continui”.
Per mons. Galantino, ribadire questi punti “non significa puntare il dito contro altri quanto soprattutto invitare a verifica se stessi e se possibile condividere con i confratelli nella fede uno stile di vita perché, come ricordano Papa Francesco e i suoi predecessori, il nostro mondo e la fede crescono per attrazione e non per proselitismo. Attrazione non è un fatto emotivo ma uno stile di vita.
La sfida oggi per la Chiesa è assumere il Cristianesimo come stile, dobbiamo recuperare uno stile evangelico. La Chiesa lo ha sempre fatto anche se ci sono stati anche dei limiti”.

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