I vescovi di Panama e della Costa Rica – che in questi giorni sono riuniti in assemblea a Città del Guatemala con gli altri vescovi centroamericani – esprimono in due note distinte la vicinanza e la preghiera per le popolazioni colpite dall’uragano Otto. In particolare, i vescovi panamensi “portano una parola di conforto e consolazione al popolo, nel momento in cui il paese ha sperimentato gli effetti dell’uragano Otto, ha ha provocato la perdita di vite umane, per le quali piangiamo, e ha provocato danni alle abitazioni e alle vie di comunicazione, oltre che forti inondazioni”.
I vescovi fanno arrivare la loro solidarietà e preghiera e invitano tutti “ad unirsi in preghiera, senza differenza di religione, attraverso varie iniziative nelle quali chiedere il dono della vita, per trovare pace e speranza.
Inoltre, scrivono i vescovi, “chiediamo alle nostre parrocchie di aprire le loro porte per accogliere coloro che sono stati colpiti dall’uragano e di adoperarsi per le necessità più urgenti, al fine di attenuare il dramma che hanno sofferto”. Tutti i fedeli della nazione sono infine affidati dai presuli a Santa Maria La Antigua, protettrice di Panamá.
I vescovi della Costa Rica chiedono alla popolazione, cui offrono vicinanza, sostegno e preghiera, di “collaborare con le autorità pubbliche nei loro sforzi per mitigare e rispondere al fenomeno idrometereologico che ci colpisce. Mettiamo il nostro impegno per salvare vite umane. Al tempo stesso esortiamo a mettere a disposizione le nostre strutture ecclesiali per la possibile accoglienza di persone evacuate”. Nel mettere in evidenza la situazione di bisogno in cui si trovano molte famiglie, i vescovi manifestano l’intenzione di rivolgere nei prossimi giorni “un appello a tutto il popolo di Dio per concretizzare la solidarietà”. L’uragano, intanto, dopo aver investito Panamá e Costa Rica e minaccia il Nicaragua. In tutto ha finora provocato 7 vittime. In Costa Rica 600 persone sono state evacuate e 135 sono state direttamente colpite dal maltempo.
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