Andrea Marcopoli

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tanti volti, molte lingue, un insieme di differenti culture.
Un obiettivo raggiunto: quello di cercare di rendere l’Europa più inclusiva.

Questo quello che rimane dello scambio giovanile “Move on”, progetto di Erasmus+ che si è appena tenuto in Armenia, organizzato dall’Istituto Marcucci di San Benedetto del Tronto.

Lo scambio ha visto la partecipazione di una trentina di ragazzi tra i 18 e i 25 anni provenienti da diversi paesi, come Armenia, Netherlands,Italia, Polonia, Ucraina,Georgia; i ragazzi hanno vissuto insieme per una settimana e hanno effettuato workshop ed escursioni per parlare di Europa, di integrazione e di culture differenti.
Le attività e i workshop si sono svolti in lingua inglese, e hanno visto la partecipazione attiva non soltanto degli organizzatori, ma di tutti i ragazzi presenti, che hanno così avuto la possibilità di scoprire a fondo la cultura armena.

Il gruppo italiano, capeggiato dal team leader Alceste Aubert, in uno dei giorni del progetto ha organizzato un’escursione a Khor Virap, dove il re Arhashes fondò la sua capitale nel 189 a.c. riunendo le terre armene e dotando il suo paese per la prima volta di una struttura “moderna,
migliorando l’economia del paese, la civiltà e l’impalcatura politico militare.

Durante l’escursione i ragazzi hanno avuto l’opportunità di ascoltare la storia e le leggende armene: fu qui infatti, nella fossa di Khor Virap, che il fondatore della chiesa apostolica Armena Grigor Lusavorich(gregorio Illuminatore) fu imprigionato per tredici anni circondato da serpenti e scorpioni.
Dopo la proclamazione del cristianesimo come religione di Stato, Grigor Lusavorich insieme al re Trdat (Tiriade)III cominciarono a diffondere il cristianesimo in tutto il regno.

Oltre a Khor Virap, nel corso del progetto, i ragazzi hanno avuto la possibilità di visitare altre bellezze dell’Armenia, come Noravank, Areni (dove il gruppo ha potuto degustare ottimi vini armeni) e il celebre monastero di Geghard, fondato nel IV secolo da Gregorio l’Illuminatore, e favoloso per i suoi panorami in mezzo alle montagne. Col tempo Geghard divenne luogo di pellegrinaggio simbolo dell’Armenia e addirittura si pensa che, tra le sue mura, fossero nascoste reliquie importantissime, come una parte della lancia che ha trafisso il Cristo crocifisso o un pezzo di legno facente parte dell’arca di Noè.

Oltre alle escursioni i ragazzi, nel corso del progetto Move On, hanno anche esplorato le perle culinarie del Paese: in un’azienda hanno potuto vedere all’opera i maestri panettieri armeni che cucinano il lavash, tipico pane del luogo, che viene cotto in maniera molto particolare, all’interno di piccoli forni dalla forma di pozzo.
Cultura, tradizioni e rispetto reciproco: un bagaglio che resterà per molto tempo negli occhi e nel cuore di tutti i partecipanti italiani, che sono rientrati in Italia pieni di storie da condividere su un Paese forse poco conosciuto, ma dalle splendide bellezze nascoste.

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