di Paride Travaglini

CENTOBUCHI – Con la processione tra le vie del paese, si è conclusa a Centobuchi la festa della Madonna della Pace, promossa dal comitato festeggiamenti della Parrocchia del S. Cuore di Centobuchi.
C’erano per la prima volta in assoluto tutte le parrocchie del Comune di Monteprandone: i bambini della Prima Comunione del S. Cuore e della Regina Pacis, le storiche confraternite di Monteprandone, la banda di San Benedetto del Tronto e tanti, tanti fedeli.
Una festa quest’anno velata da un po’ di tristezza per la prematura scomparsa di Stefano, un ragazzo di 31 anni, punto di riferimento della Parrocchia del S. Cuore, ministro dell’Eucarestia ed instancabile collaboratore.
È stato il vescovo mons. Gervasio Gestori, a celebrare la messa finale presso la Piazza.
A concelebrare, i parroci di Centobuchi , Don Alfonso e Don Pierluigi, di Monteprandone, don Francesco e don Robert, Padre Marco e i Parroci che hanno fatto la storia di Centobuchi: Don Remo e don Federico.

“E’ bello questa sera vedere qui riunito sotto il nome di Maria, un intero territorio – ha dichiarato Don Alfonso – è da circa  70 anni che la statua che abbiamo portato in processione è parte della storia di questo territorio.
Una storia che questa sera è testimoniata dalla presenza dei parroci che hanno servito Centobuchi, e dalla presenza delle confraternite di Monteprandone, custodi di una tradizione ultracentenaria, patrimonio religioso e culturale che non può essere disperso ma che deve essere tramandato alle giovani generazioni.
Non c’è futuro se non si considera la storia. Questa sera è di buon auspicio per il prossimo futuro.
Lavorare insieme, lavorare uniti porta i suoi frutti.
Un grande statista italiano sosteneva: “Solo se saremo uniti saremo forti, solo se saremo forti, saremo liberi”.
Non c’è aforisma più attuale di questo. È necessario mettere da parte faziosità e favoritismi e lavorare per il bene Comune, per la Res-Pubblica, di cui tanti, troppi, soprattutto in questo periodo di crisi, in cui le certezze vacillano, si riempiono la bocca, distorcendone o reinterpretandone il significato.
L’unità è una forza che può dare fastidio, il lavorare per il bene comune mettendo da parte personalismi, manie di protagonismo anche.
Se questo è però il prezzo da pagare continueremo a dare fastidio…”

Al termine della funzione religiosa il bellissimo e suggestivo spettacolo pirotecnico, curato dalla Pirotecnica S. Chiara.

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