“Un incontro dedicato specialmente a quanti hanno perduto i loro cari, la casa, la sicurezza economica, a quanti sono sfollati dalla loro terra; un appuntamento che il Papa vuole riservare a coloro che portano in modi diversi le ferite causate dal sisma e attendono consolazione e speranza”. Così l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, parla dell’udienza di oggi, 5 gennaio, in Vaticano, di Papa Francesco alle persone del Centro Italia colpite dai terremoti del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre. All’udienza saranno presenti anche i sindaci dei comuni terremotati di Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo, con loro anche Vasco Errani, commissario straordinario del governo per la ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto, Fabrizio Curcio, capo del dipartimento della Protezione Civile e rappresentanti dei Vigili del Fuoco e della Sovrintendenza.
Ad aprire l’incontro, in Aula Paolo VI, alle 11 sarà la Croce della Giornata mondiale della Gioventù, portata a spalla da alcuni giovani terremotati. La presenza della Croce, spiega don Paolo Sabatini, incaricato diocesano per la pastorale giovanile della diocesi di Ascoli Piceno, è “per lanciare il pellegrinaggio della Croce nella diocesi terremotate. La peregrinatio prenderà il via il Mercoledì delle Ceneri, 1 marzo, per poi muoversi attraverso le diocesi colpite dal terremoto, passando per Norcia, Amatrice, Ascoli e altre zone e terminare il 25 marzo nella basilica di Loreto, dove nello stesso giorno si terrà la veglia regionale per le vocazioni. Per i nostri giovani si tratta di un momento particolarmente significativo, a maggiore ragione adesso che molti di loro sono stati segnati dal dramma del terremoto”. Alle 11.30 è previsto l’ingresso di Papa Francesco, cui seguiranno la testimonianza di un prete e quella di una famiglia terremotata. Dopo l’intervento del Pontefice ci sarà un momento di preghiera.
Dalla nostra diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto partiranno 5 pullman con circa 240 terremotati e saranno accompagnati dal Vescovo Carlo Bresciani.
Dalla arcidiocesi di Spoleto-Norcia arriveranno circa 800 terremotati, accompagnati da mons. Boccardo e dai loro parroci. Tra questi don Luciano Avenati, parroco dell’Abbazia di S. Eutizio in Preci, che saluterà il Pontefice. Da Amatrice, Accumuli e Cittareale, della diocesi di Rieti, sono attese almeno 500 persone, altre se ne aggiungeranno direttamente a Roma, dove molte sono sfollate in seguito al sisma. Per monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti, l’udienza è “un ulteriore segno della vicinanza del Papa che si informa costantemente sulle vicende dei terremotati. Ci chiede di stare accanto a loro e lui stesso, con questa udienza, si offre come accompagnatore”.
Dalla diocesi di Ascoli Piceno, racconta il vescovo monsignor Giovanni D’Ercole, “verranno quasi tutti i terremotati, quelli che possono. Saremo una decina di pullman, quindi cercheremo di portare la loro presenza. La parola del Papa, che è ci è stato sempre vicino, sarà sicuramente di grande conforto. Anche questi sono gesti che incoraggiano e danno speranza”.
“I terremotati di una delle zone più interessate dalle scosse nell’entroterra marchigiano hanno subito apprezzato questo gesto di premura”, racconta monsignor Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, vicino, sin dalla fine dell’estate, a quanti nella sua Chiesa locale si sono trovati ad affrontare situazioni di disagio e difficoltà. Saranno oltre 250 le persone che parteciperanno, organizzate in cinque pullman. “Sappiamo che non sono previsti discorsi ufficiali, ma in maniera spontanea – prosegue – la gente ha deciso di prender parte a questa iniziativa, divulgata in modo molto semplice, per mostrare sincera gratitudine al Santo Padre che con questa proposta alla vigilia dell’Epifania ha prestato attenzione alla nostra terra ferita”.
Anche la realtà ecclesiale e civile della diocesi di Fabriano-Matelica ha dovuto fare pesantemente i conti con i danni generati dal terremoto e le parrocchie si sono organizzate con un pullman e mezzo per permettere a oltre 70 persone di prendere parte all’udienza di in Vaticano. Il vescovo Stefano Russo, alla vigilia della partenza, nutre attese importanti. “In un tempo in cui il sisma ha inciso profondamente ed emotivamente sulle persone – spiega al Sir -, questo segno rispecchia profondamente il nostro desiderio di sentirci ascoltati ed abbracciati. Dal Santo Padre ci aspettiamo parole rassicuranti, non la soluzione ai nostri problemi”.
“L’invito che Papa Francesco ha rivolto alle popolazioni terremotate rappresenta un atto di generosità: ci è vicino e lo sentiamo”. Si esprime così monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, arcivescovo di Camerino-San Severino Marche. La sua diocesi è la più colpita dal sisma del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, e sono sei i pullman, con oltre 300 persone, diretti a Roma per l’udienza pontificia. “Il Santo Padre – aggiunge mons. Brugnaro – ben conosce la nostra drammatica realtà con i 13mila sfollati che ora si trovano a soggiornare al mare e lontano dalle loro case, dai loro beni più cari, ormai perduti. Da questa esperienza torneremo sicuramente rincuorati nella fede e nella speranza, grazie alla presenza di questo Pontefice che ci riempie di conforto, capace di rianimare comunità e cuori, alla luce di un sisma che ha messo a nudo non solo problemi abitativi, ma anche stress psicologici, relazioni umane, paure e disadattamenti. La ricostruzione poggerà basi sicure anche sull’evento del 5 gennaio”.
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