“Come mi rende felice vedervi lavorare insieme per la giustizia sociale!”. È il saluto del Papa ai Movimenti popolari, contenuto nel messaggio inviato ai partecipanti all’Incontro che si sta svolgendo a Modesto, in California, dal 16 al 19 febbraio. “Come vorrei che questa energia costruttiva si diffondesse in ogni diocesi, in modo che diventino ponti tra i popoli e gli individui”, il sogno di Francesco, secondo il quale “questi sono i ponti che possono abbattere i muri dell’esclusione, dell’indifferenza, del razzismo e dell’intolleranza”. Di fronte a un processo di “disumanizzazione accelerata”, per Francesco bisogna che i Movimenti popolari sappiano cogliere “i pericoli ma anche le opportunità che ogni crisi porta con sé”. “Il grave pericolo è espropriare i nostri vicini”, e di dividere il mondo tra “vicini” e “non vicini”, invece di scegliere l’icona del Buon Samaritano come strada da seguire per la prossimità. No, allora, a un “sistema economico che ha il dio denaro al centro”, all’ipocrisia e alla falsa “tolleranza”: “La disoccupazione è reale, la violenza è reale, la corruzione è reale, la crisi di identità è reale”, scrive il Papa, ricordando che è nella misericordia che si trovano le “radici dell’identica umanità che resiste alla disumanizzazione che prende le sembianze dell’indifferenza, dell’ipocrisia e dell’intolleranza”.

“Difendere la creazione”, l’altro imperativo del Papa, tenendo presente che la scienza non è “neutrale” rispetto alle nuove conquiste dell’umanità. “Nessuna persona è un criminale e nessuna religione è terrorista”, afferma il Papa: “Il terrorismo cristiano non esiste, il terrorismo ebraico non esiste, il terrorismo musulmano non esiste. Ci sono individui fondamentalisti e violenti in tutti i popoli e in tutte le religioni, e con l’intolleranza generalizzata diventano più forti perché si nutrono di odio e di omofobia”. “Affrontando il terrorismo con l’amore, lavoriamo per la pace”, conclude Francesco.

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