CUPRA MARITTIMA – Il Cinema Margherita di Cupra Marittima da giovedì 23 a lunedì 27 marzo propone:
Il padre d’Italia di Fabio Mollo, con Luca Marinelli, Isabella Ragonese, Anna Ferruzzo, Mario Sgueglia, Federica de Cola.
Vi presento Toni Erdmann di Maren Ade, con Peter Simonischek, Sandra Hüller, Michael Wittenborn, Thomas Loibl, Trystan Pütter. Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2016, dove ha vinto il Premio Fipresci.
Al Cinema Margherita proseguono gli appuntamenti con il Cinema d’Essai, martedì 28 marzo la rassegna propone La ragazza senza nome di Jean-Pierre e Luc Dardenne.
Il padre d’Italia di Fabio Mollo
giovedì 23 marzo ore 21,15
venerdì 24 marzo ore 21,15
sabato 25 marzo ore 21,15
domenica 26 marzo ore 18,45 -21,15
lunedì 27 marzo ore 21,15
Vi presento Toni Erdmann di Maren Ade
sabato 25 marzo ore 18,00
domenica 26 marzo ore 16,00
rassegna martedì d’essai
La ragazza senza nome di Jean-Pierre e Luc Dardenne
martedì 28 marzo ore 21,15
ingresso unico 5€
Ricevi la programmazione su Whatsapp registra il numero 3917156986 sulla tua rubrica e invia ‘ok ‘ (il tuo numero non sarà visibile se non a noi)
Il padre d’Italia: Paolo voleva diventare un falegname o un architetto, e invece fa il commesso in un megastore di arredamento preconfezionato. Da poco è stato lasciato dal suo compagno Mario, che sta provando a realizzare i suoi sogni (forse anche quelli preconfezionati) insieme a un altro uomo. Una sera, mentre Paolo va in cerca di Mario in un locale gay, incontra Mia, giovane donna incinta che sembra non sapere cosa fare di se stessa, men che meno della bambina che aspetta. Suo malgrado, Paolo si farà carico di Mia e cercherà di riportarla a casa, intraprendendo un viaggio che porterà entrambi in giro attraverso l’Italia del presente. (www.trovacinema.it)
“’errore, nel valutare Il padre d’Italia, sarebbe quello di considerarlo un pamphlet ideologico in difesa della genitorialità omosessuale, perché se anche quello fosse stato l’intento di Mollo, il risultato è infinitamente più complesso, e più in grado di cogliere lo spirito dei tempi in questa Italia dalla geografia improbabile. Le numerose implausibilità della trama (sceneggiata da Mollo insieme a Josella Porto) sono secondarie rispetto alla forza evocativa di una narrazione epidermica che racconta il presente di una generazione privata di futuro, e lo fa (finalmente) attraverso lo sguardo di un suo componente. Il padre d’Italia mostra il bisogno e la paura di appartenere a qualcuno, qualcosa o anche solo un luogo reale, parla del desiderio e dell’incapacità di accettarsi per poi accettare la direzione che prenderà il proprio destino. E incastona queste dinamiche eminentemente umane nel Paese in cui “come cazzo si fa” ad essere giovani e a ipotizzare un domani.
Per i primi dieci minuti il film è ammutolito perché a Paolo è stata tolta la parola, e Mia arriva a scuoterlo, ma è a sua volta un neurone spaiato che abbandona per non essere abbandonata. Al contrario di Paolo, però, Mia non permette alla paura di decidere quale degli accadimenti della sua esistenza caotica sia un bene o un male, un miracolo o una disgrazia, secondo una filosofia di vita che deve molto a Tolstoj. Intorno a loro c’è l’Italia che lascia orfani i suoi figli, che spinge Gretel a prendersi cura di Hansel, e Pollicino a cercare da solo la strada.
Mollo racconta la sua fiaba attraverso immagini seducenti (la bellissima fotografia è di Daria D’Antonio, raro caso di D.O.P. donna in Italia) e dialoghi pieni di dolcezza e ironia. L’ottimo cast – soprattutto Isabella Ragonese e Anna Ferruzzo – si pone al servizio della sua visione del mondo. Ma è Luca Marinelli che Il padre d’Italia consacra come star italiana capace di combinare carisma, duttilità espressiva e pathos interiore, e poi nasconderli tutti sotto la patina incolore del trentenne qualunque, che prima di diventare padre deve imparare a diventare uomo.” (Paola Casella – mymovies.it)
Vi presento Toni Erdmann: Ines lavora come consulente aziendale a Bucarest. Un giorno, all’improvviso, giunge in città il padre sotto mentite spoglie. L’uomo, convinto che la figlia abbia perso la gioia di vivere, decide di trasformarsi in Toni Erdmann; così cambia aspetto e comincia a tormentarla con scherzi e battute. Il loro rapporto, inizialmente burrascoso, si trasformerà presto in qualcosa di veramente speciale. (www.trovacinema.it)
“Commedia umana smisuratamente eccentrica, Toni Erdmann si lascia contaminare e conquistare dalla follia dolce e imprevedibile del suo protagonista, un padre che piomba nell’universo di sua figlia per ritrovarla e rimetterla sul cammino della vita, della leggerezza, dell’umanità. Ma lei, travolta dagli impegni professionali, lo congeda (troppo) presto ed è in quel momento che il film decolla. Perché il genitore trova nella separazione la maniera di accorciare la distanza, di riparare la crepa nella filiazione prendendo in contropiede figlia e spettatore.
Senza mai violare l’intimità dei suoi personaggi, il film suggerisce il confronto tra due generazioni che non riescono più a toccarsi. Il loro luogo rimane un silenzio dove la lontananza diventa tormento dell’anima. Winfried è un funambolo trascurato e bizzarro che ama i lazzi e ‘va in scena’ con strumenti amatoriali e posticci, Ines è una businesswoman rigorosa e severa che compete su un mercato maschile, manca di umorismo e calca il palcoscenico della vita in tailleur nero. Tra loro qualche cosa d’essenziale è accaduto, da qualche parte nel tempo e ha prodotto una resistenza da qualche parte nel cuore. A partire da questa opposizione, la regista tedesca svolge un legame che conosce la grazia attraverso l’esperienza del ridicolo.” (Marzia Gandolfi – mymovies.it)
Anche per la stagione 2016-2017 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.
Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00
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