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Don Luigi Ciotti, prete fondatore dell’associazione Libera, continua ad essere nel mirino di ignoti. Per questo riceve la solidarietà del Vaticano. Dopo che il 20 marzo scorso a Locri (RC), poche ore dopo la visita del presidente della Repubblica Sergio Matterella, erano apparse sui muri scritte che lo definivano in modo dispregiativo “sbirro”, nuove frasi che lo prendono di mira sono state scritte ieri, 26 marzo 2017, su un muro di Palermo, nel quartiere Noce, su un muro all’ingresso di una villetta pubblica intitolata a Rosario Di Salvo, l’autista di Pio La Torre ucciso con il segretario regionale del Pci il 30 aprile del 1982.

Al fondatore dell’organizzazione che si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica contro le mafie, è giunto il messaggio di sostegno del Vaticano. “Desideriamo esprimere la più sentita solidarietà e il nostro pieno sostegno a don Luigi Ciotti per la sua fondamentale azione contro l’illegalità e il crimine organizzato, per la costruzione di una cittadinanza di libertà e giustizia”, ha dichiarato in una nota Vittorio Alberti, Officiale del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale della Santa Sede.

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