Il racconto della prima giornata: Diario di viaggio della commissione regionale Missio in Albania, il racconto del direttore dell’Ufficio Don Nicola Spinozzi
Primo appuntamento di questa giornata è stata la celebrazione eucaristica insieme alla comunità locale alle ore 08 nella chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Paolo II.
Partenza direzione Scutari passando per Lezhe e Blinisht. Sosta al Santuario dei martiri di dove don Antonio Sciarra, storico missionario negli anni 90 originario della diocesi di Avezzano ha eretto un santuario in ricordo dei martiri albanesi grazie all’aiuto concreto di collaboratori provenienti da Avezzano.
Questo è un centro che oggi fa da riferimento a sei villaggi, ci dice don Enzo Zago fidei donum della diocesi di Milano e che ha sostituito don Antonio Sciarra in questo compito pastorale. In questi sei villaggi, ci sono diverse attività fra cui un Oratorio attento alla situazione giovanile, dei centri specializzati nell’agricoltura, una casa della suore che si adoperano nel sociale. Il tutto si tieni in piedi oggi attraverso progetti finanziati molte volte dal 8×1000 e da altri contributi e offerte provenienti da privati sparsi in ogni parte del mondo.
In questo santuario viene ripercorso la storia di alcuni martiri albanesi uccisi durante il regime comunista che si è insidiato dopo il secondo conflitto mondiale fino agli anni 80.
Sempre don Enzo ci ha ricordato che nel periodo della dittatura su 230 sacerdoti se ne sono salvati solamente una trentina.
La forte fede popolare rimasta nonostante la persecuzione ha fatto in modo che negli anni 90 si ripartisse con un nuovo slancio di speranza.
La visita alle reliquie di alcuni martiri, i beati don Luigi Prendushi e don Antonio Suma e al complesso del santuario ha concluso la nostra visita in questo luogo carico di fede e testimonianza.
Dopo alcuni km fatti in una strada sterrata è piena di buche ed insidie, siamo giunti in una piccola ma bellissima comunità di suore che si occupano di riabilitazione e assistenza alle persone malate: le Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori di Piraj dov’è molte opere sono state realizzate grazie a dei contributi donati dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso l’8×1000. La sosta per il pranzo presso un ristorante in riva al lago ha concluso questa mattinata ricca di emozioni e di testimonianze.
Nel pomeriggio siamo ripartiti alla volta di Scutari e lungo il percorso facciamo una visita ad un laboratorio artigianale di ceramica di Krajen legato alla missione di Blinisht gestito da giovani del luogo dove davanti ai nostri occhi ci fanno vedere la realizzazione di un calice in terracotta. Rimettendoci in viaggio, facciamo visita al monastero di clausura delle Carmelitane scalze a Neshet. Le vocazioni sono in aumento, ci riferisce la priora del Carmelo suor Maria Ancilla dell’Amore Crocifisso, e molte vocazioni provengono dal Cammino Neocatecumenale.
Il vescovo ha chiesto alla comunità religiosa di pregare per tutte le vocazioni indicando che è importante e fondamentale avere una presenza di religiose di clausura per la vita di una diocesi. Ha aggiunto la priora, suor Maria Ancilla dell’Amore Crocifisso, che anche stando in clausura si può vivere la dimensione Missionaria attraverso la preghiera costante che viene fatta ogni giorno. Accanto al Carmelo abbiamo visitato la casa di spiritualità costruita dalla comunità dei Carmelitani scalzi che svolgono un’attività di accoglienza spirituale per sacerdoti, laici, soprattutto gruppi giovanili.
Dopo aver salutato, ci rimettiamo in viaggio percependo che l’accoglienza e la gioia ricevuta in dono dalle monache carmelitane durante la nostra breve visita, già ci mancano.
Arrivando a Scutari, in un pulmino arroventato dall’impressionante caldo di questi giorni, non possiamo fare a meno di ripensare nuovamente alla Comunità delle Carmelitane, al loro sorriso disarmante e alla loro voglia di comunicarci una vita vissuta in pienezza pur stando in clausura e, sono più che sicuro, suscitando in ognuno di noi, riflessioni sul senso della vita e di come viviamo la nostra fede.
Siamo stati ospitati dal seminario maggiore di Scutari dove siamo stati accolti dal Rettore don Leonardo Falco con grande cordialità. Abbiamo fatto cena insieme alla comunità dei seminaristi, (11) condividendo anche alcune considerazioni ed impressioni sulla vita della chiesa in Albania.
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