Con oltre 120mila ettari andati a fuoco nel 2017, in Italia gli incendi sono praticamente triplicati rispetto alla media dei 10 anni precedenti, causati da siccità, incuria e abbandono dei boschi divenuti facile preda dei piromani. Lo afferma Coldiretti nel sottolineare che “ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni ad ambiente, economia, lavoro e turismo e un costo per la collettività stimabile in circa diecimila euro all’ettaro percorso dalle fiamme”. Una situazione favorita da un’estate che si chiude con un’ulteriore ondata di caldo torrido in un mese di agosto con temperature massime superiori di 3,9 gradi rispetto alla media e precipitazioni in calo del 62,3%. “Oltre alla drammatica perdita di vite umane, gli incendi – sostiene Coldiretti – hanno pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco”, polmoni verdi del Paese. Nelle foreste andate a fuoco  saranno impedite anche la raccolta di legna, tartufi, piccoli frutti e funghi. Perdute inoltre specialità alimentari tradizionali come vigneti, oliveti e pascoli.
Per Coldiretti “è mancata l’opera di prevenzione con 12 miliardi di alberi dei boschi italiani che, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili in preda ai piromani”, mentre la foresta avanza senza controllo e oggi copre più di 1/3 della superficie nazionale, 10,9 milioni di ettari, “con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza”. Per difendere il bosco italiano – afferma il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo – occorre creare le condizioni per contrastare “l’allontanamento dalle campagne” e valorizzare “quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli”. Di qui l’invito alle pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali “alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale”.

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