“Posso capire chi si è scandalizzato. È chiaro che c’è un punto importante che riguarda la sacralità del luogo. Ma quello che è successo non significa desacralizzare anzi ci aiuta a capire ancora meglio e a sentire ancora più umana l’Eucarestia”. Lo ha detto l’arcivescovo di Bologna, mons. Matteo Zuppi, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane, rispondendo alle polemiche scaturite dal pranzo di Papa Francesco con i poveri, rifugiati e detenuti avvenuto ieri all’interno della basilica di San Petronio a Bologna.
“Qui a Bologna – ha aggiunto mons. Zuppi – padre Marella, un uomo che negli anni 50-60 ha animato la carità della città, tutte le domeniche celebrava la Messa e faceva un offertorio al contrario: invece di raccogliere distribuiva ai poveri. E quindi mangiava in chiesa insieme a loro, una specie di colazione-pranzo con cui continuava l’agape fraterna. La gioia e la bellezza di questa immagine ci aiuta a capire e contemplare in maniera più religiosa l’unità tra le due mense”.
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