“L’attentato ci lascia tutti costernati. È un fatto terribile che non si può accettare”. Mons. Bruno Musarò, nunzio apostolico in Egitto, condanna in maniera ferma e netta il “terribile attentato di ieri nel Nord della Penisola del Sinai”. La notizia, spiega il nunzio, “si è diffusa nel primo pomeriggio di ieri. Nel villaggio di Bir al-Abed, a ovest della città di Arish, capoluogo del Governatorato del Sinai del Nord, c’è stato un gravissimo attentato, mentre le persone uscivano dalla moschea dopo la preghiera del venerdì. Si parla di circa 235 morti e centinaia di feriti”. È un “fatto gravissimo”. Sembra che i terroristi, riferisce mons. Musarò, “abbiano collocato degli ordigni artigianali intorno al luogo di culto, facendoli esplodere all’uscita dei fedeli appunto dopo la preghiera del venerdì”. Per il nunzio, “è interessante notare che qui, in Egitto, la prima condanna a questo atto terroristico sia giunta dall’Università islamica al-Azhar”. Intanto, il presidente della Repubblica, Abd al-Fattah al-Sisi, ha dichiarato tre giorni di lutto cittadino. “Insieme con tutte le persone che vanno alla ricerca della pace e della convivenza pacifica – conclude il nunzio – bisogna condannare, ancora una volta ed energicamente, questo orribile attentato, affidare al Signore e alla sua misericordia coloro che hanno perso la vita e pregare perché guarisca presto chi è stato ferito”.

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