Save the Children conferma che l’attacco contro il proprio ufficio a Jalalabad, in Afghanistan, è tuttora in corso. “La nostra preoccupazione primaria rimane quella di garantire la sicurezza di tutto il nostro staff. In seguito a quanto sta avvenendo, tutti i nostri programmi in Afghanistan sono stati temporaneamente sospesi e i nostri uffici sono stati chiusi”, chiarisce l’organizzazione. “L’Afghanistan – sottolinea Save the Children – è uno dei Paesi al mondo dove è più difficile essere bambini e dove gli operatori umanitari lavorano in condizioni particolarmente complicate. Con i nostri interventi umanitari in Afghanistan abbiamo raggiunto quasi 1,4 milioni di bambini. Ci impegniamo a riprendere le nostre operazioni e il nostro lavoro per salvare vite umane il più rapidamente possibile, non appena ci verrà assicurata la possibilità di operare in maniera sicura”.

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