Si è concluso con un appello a chiedere di partecipare all’incontro pre-sinodale del Sinodo dei giovani, il 19 marzo, il dialogo domanda-risposta del Papa, con i partecipanti alla Giornata mondiale contro la tratta. “Desidero, per coloro che sono i testimoni reali dei rischi della tratta nei propri Paesi di origine, che possano trovare nel Sinodo un luogo per esprimere sé stessi, da cui richiamare la Chiesa all’azione”. Francesco ha chiesto direttamente ai giovani di “chiamare” i responsabili della segreteria del Sinodo per poter partecipare all’incontro, cui parteciperanno circa 350 persone, mentre al Sinodo di ottobre, “che è il Sinodo dei vescovi, sono invitati dieci-dodici giovani”, ha precisato il Papa. “Chiamali da parte mia, così mi faciliti un po’ il lavoro”, ha detto Francesco alla ragazza che gli ha rivolto la domanda. “È mio grande desiderio che giovani rappresentanti delle periferie siano protagonisti di questo Sinodo, tramite l’incontro pre-sinodale”, le parole del Papa: “Auspico che possano vedere il Sinodo come un luogo per lanciare un messaggio ai governanti dei Paesi di provenienza e di arrivo per richiedere protezione e sostegno”. “Mi auguro che questi giovani lancino un messaggio globale per una mobilitazione giovanile mondiale”, l’auspicio di Francesco. “La Chiesa cattolica – ha assicurato – intende intervenire in ogni fase della tratta degli esseri umani: vuole proteggerli dall’inganno e dall’adescamento; vuole trovarli e liberarli quando vengono trasportati e ridotti in schiavitù; vuole assisterli una volta liberati. Spesso le persone che sono state intrappolate e maltrattate perdono la capacità di fidarsi degli altri, e la Chiesa risulta essere spesso l’ultima ancora di salvezza”.
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