“Ogni anno, il tempo forte di Quaresima invita a vivere momenti di raccoglimento, richiama al deserto, e se solitudine, silenzio, digiuno, nell’era dei social network, possono sembrare del tutto impraticabili, in realtà diventano sempre più necessari per la salvaguardia dell’equilibrio psicofisico dell’individuo”. Lo scrive Antonella Lumini, che da oltre trenta anni porta avanti un percorso di silenzio e solitudine, sulla rivista “Vita e Pensiero”. “Non si tratta di incentivare la ‘fuga mundi’, di demonizzare certi strumenti, bensì di ritrovare la giusta misura. In un’epoca in cui prevale il consumo incontrollato di tutto, in cui è normale un comportamento compulsivo verso l’interazione in rete, sarebbe auspicabile riscoprire solitudine e digiuno come vie percorribili per ritornare verso il profondo”. L’invito è a “non disperdersi, a rientrare in se stessi perché la verità cui aneliamo risiede nell’intimo”. Secondo Lumini, “finché rimaniamo zavorrati da tutto quanto consumiamo, compreso l’eccesso di cibo e la smodata frequentazione dei social network, non riusciamo a percepire la sete d’infinito racchiusa nell’anima: diviene impossibile inoltrarci in quel misterioso mondo interiore che costituisce la vera ricchezza e che nessun appagamento esteriore potrà mai sostituire”. Tutto ciò perché “solitudine, silenzio, digiuno svuotano del sovrappiù. Ogni abuso snatura, distorce la misura incisa in noi fin dal principio che rifulge luce e bellezza”.
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