ACQUAVIVA PICENA – Mercoledì 7 marzo si è tenuta, presso la Sala del Palio, la prima delle tre cene di fraternità “Insieme Per-dono”, organizzate dalla parrocchia di San Niccolò come momento di riflessione e di cammino comunitario nel periodo quaresimale. Ad occuparsi dell’organizzazione della prima cena è stato il gruppo del Rinnovamento nello Spirito di Acquaviva Picena. Ospite delle tre serate suor Charo di ‘Casa Irene’ (un’associazione che si occupa delle ragazze vittime della tratta) invitata per parlare del sacramento della riconciliazione. Terminato il momento della cena di fraternità, la testimonianza è incominciata con un Cantico scelto dal Secondo Libro di Samuele, che rispecchia, come ha voluto precisare suor Charo, il tema della gioia che riguarda proprio il sacramento della riconciliazione visto come un incontro tra due persone che si vogliono bene e che si riavvicinano. L’uomo è un essere in relazione con gli altri, ha sottolineato suor Charo che ha posto l’accento su due questioni: “Chi sono io?” e “Chi è Dio?”. È importante rispondere a queste due domande per capire cosa significhi riconciliarsi con Dio. Solo noi possiamo conoscere noi stessi; chiudendo gli occhi e meditando possiamo vedere che dentro abbiamo una profondità che spesso non conosciamo perché non la pratichiamo; la meditazione ci porta a sentire che siamo in relazione con gli altri e che siamo qualcosa di molto più grande di quello che appare in superficie. Il comandamento ci dice di amare gli altri come noi stessi, ma spesso c’è chi afferma:”Io non mi piaccio” e allora come possiamo amare l’altro se non amiamo noi stessi? Per imparare ad amarci dobbiamo arrivare alla nostra essenza per scoprire che dentro di noi c’è Dio che ci ha fatto a sua immagine e somiglianza, e questo è scritto anche nella Bibbia. Quindi se siamo Dio non possiamo non amarci e, nella misura dell’amore che abbiamo verso noi stessi, siamo felici e non abbiamo più bisogno di fare del male agli altri. La prima riconciliazione è con noi stessi, è credere che abbiamo un valore infinito.
Chi è Dio? Dio evolve con noi perché a seconda dell’esperienza che abbiamo di Lui ne abbiamo una conoscenza diversa. Gli unici che hanno conosciuto veramente Dio sono i contemplativi ma anche noi possiamo conoscerlo attraverso la contemplazione perché Egli è dentro ognuno di noi. Sappiamo che la nostra vita è fatta di cose positive e negative; quando ci rendiamo conto di ciò che non va, attraverso la profonda conoscenza di noi stessi e l’umiltà, possiamo cambiare.
Durante l’incontro ci sono stati alcuni interventi da parte dei partecipanti per condividere le proprie esperienze e approfondire. Al termine della serata don Alfredo ha concluso con una piccola riflessione sulla parabola del Padre misericordioso e del figliol prodigo: nel momento in cui, come dice il Vangelo, il figlio rientra in se stesso, decide di ritornare dal padre e il suo ritorno non è motivato né da una consapevolezza di sé né dalla certezza che c’è un padre che lo sta aspettando per fargli una festa. È all’oscuro di tutto questo e si ritiene indegno di essere figlio, però si mette in cammino e conoscerà veramente se stesso e il padre quando arriverà a casa e lo abbraccerà. Noi conosciamo Dio attraverso l’esperienza, se rimaniamo chiusi in noi stessi, se non ci apriamo all’incontro, non c’è un vero incontro, non possiamo veramente conoscere noi e Dio.
La seconda serata di ‘Insieme Per-dono’ si terrà mercoledì 14 marzo, la cena verrà preparata dalla Caritas parrocchiale. Chi vuole partecipare può rivolgersi in parrocchia per prenotare la cena.
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