Al 1° marzo 2018 sono 1.897 i pazienti presi in carico e curati gratuitamente nei tre nosocomi privati non profit, l’Ospedale Italiano e l’Ospedale Francese a Damasco e l’Ospedale St. Louis ad Aleppo, che fanno parte del progetto “Ospedali aperti in Siria”, nato da un’iniziativa del card. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, con l’obiettivo di assicurare l’accesso alle cure mediche gratuite anche ai più poveri nelle città siriane di Aleppo e Damasco. Il dato è emerso nel corso di un incontro, stasera a Roma, promosso da Comunione e Liberazione, Centro Culturale di Roma e Fondazione Avsi, nel quale il porporato ha portato la sua testimonianza e fatto il punto sul progetto partito nel 2017 e ora entrato a pieno regime. Risalgono a novembre scorso le prime cure gratuite rivolte ai pazienti dei tre ospedali. Avsi ha predisposto tre uffici, uno per ogni nosocomio, dove vengono prese in carico le domande di cura e identificati i pazienti più deboli cui garantire priorità di cura. Ad oggi le principali prestazioni riguardano interventi chirurgici, esami ai raggi X, esami diagnostici. Le principali patologie curate sono state ernie, appendiciti, fratture ossee, angioplastiche. Interventi resi possibili grazie anche all’acquisto delle apparecchiature mediche necessarie la cui istallazione è stata avviata a settembre dello scorso anno. Prosegue anche la raccolta fondi necessari a garantire la gestione del primo dei tre anni del progetto che ha toccato quota 7 milione di cui al momento ne sono stati spesi e impegnati circa uno. L’obiettivo del progetto è quello di curare almeno 40mila persone equivalenti a circa 202mila giorni di ricovero gratuiti. Tra i donatori del progetto figurano Fondazione Policlinico Universitario Gemelli, Conferenza Episcopale Italiana, The Papal Foundation, Roaco, Ordine Equestre del Santo sepolcro di Gerusalemme oltre ad aziende e imprese italiane e privati.
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