Si susseguono nelle città e nei villaggi della Piana di Ninive le iniziative di convivenza e riconciliazione in cui le locali comunità cristiane e islamiche si ritrovano a condividere l’iftar, il pasto serale con cui i musulmani interrompono il digiuno quotidiano, durante il mese sacro del Ramadan. Martedì 12 un iftar comunitario è stato ospitato nella città di Bartella, a 15 chilometri da Mosul, presso il locale centro socio-culturale della Chiesa siro-ortodossa. All’iniziativa, sponsorizzata anche dall’Associazione italiana di volontariato “Un Ponte Per…”, hanno preso parte anche rappresentanti politici e militari di Mosul e della Provincia di Ninive, insieme a ecclesiastici di diverse Chiese e comunità cristiane – compresi i vescovi siro-ortodossi Mor Gregorios Saliba Chamoun e Mor Timotheos Mousa al Shamani – e a capi e fedeli delle locali comunità islamiche sunnite. La Piana di Ninive, in Iraq, riferisce Fides, è stata per lungo tempo luogo di convivenza pacifica tra comunità cristiane e musulmane e altre minoranze etnico-religiose. Un mosaico minato da tensioni, violenze e conflitti, e definitivamente stravolto nel 2014, quando buona parte di quella regione è caduta sotto il controllo dei miliziani jihadisti dello Stato Islamico (Daesh) con conseguente sfollamento di decine di migliaia di persone. Anche a Bartella, durante l’occupazione di Daesh, le chiese erano state profanate, e i segni e le devastazioni dell’occupazione jihadista ancora segnano profondamente il volto della città, un tempo a grande maggioranza cristiana. Nella Piana di Ninive l’associazione “Un Ponte Per….” ha avviato un programma per favorire la pacificazione e la riconciliazione tra le comunità locali, sostenuto anche dalla Società tedesca per la Cooperazione internazionale (GIZ, Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit).

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