“Secondo team delle Nazioni Unite che operano sul campo, 21 bambini sono stati uccisi a causa del conflitto in Yemen a luglio. Altri 55 – secondo le notizie – sarebbero stati uccisi in due settimane in agosto. Dopo oltre 3 anni di conflitto, la situazione dei bambini in Yemen continua a peggiorare, non a migliorare”. È quanto dichiara Henrietta H. Fore, direttore generale dell’Unicef, sulla situazione in Yemen. “I servizi sociali funzionano a malapena e tutto il Paese – prosegue – è sull’orlo del collasso. La maggior parte dei dipendenti pubblici non riceve stipendio da almeno due anni. Le infrastrutture civili già indebolite – comprese reti idriche, scuole e strutture sanitarie – sono state attaccate”. Inoltre, “l’offerta dei beni di basi è estremamente scarsa. Quando questi servizi non vengono erogati, i bambini sono i primi a subirne le conseguenze perché i loro bisogni, sanitari, di istruzione e di protezione, vengono trascurati”.
“Se non agiamo adesso – denuncia Fore –, l’impatto di questa guerra ci tormenterà per le prossime generazioni. Anche se il conflitto dovesse finire oggi, ci vorrebbero anni per ricostruire il Paese”.
La direttrice general di Unicef chiede “alle parti in conflitto in Yemen, che dovrebbero riunirsi per i colloqui di pace per la prima volta in tre anni, e ai loro alleati, di porre la protezione dei bambini al centro della discussione e dei risultati che ne verranno”.
Oltre a “garantire accesso sicuro e senza impedimenti a tutti i bambini che hanno bisogno di aiuto, secondo i principi umanitari e in linea con il diritto umanitario internazionale e i diritti umani”, Fore chiede di “porre fine agli attacchi aerei e agli attacchi sui civili e le infrastrutture civili”, “interrompere il reclutamento e l’uso di bambini nel conflitto e rilasciare tutti i bambini associati con forze o gruppi armati” e “fermare l’arresto arbitrario e la detenzione dei bambini, compresi tutti quelli detenuti per presunta associazione con gruppi d’opposizione armati, il rilascio di tutti i bambini detenuti per accuse legate alla sicurezza e garantire loro supporto per il reintegro”. “I bambini dello Yemen – conclude – hanno bisogno di superare tutto questo. Hanno bisogno di giustizia. Hanno bisogno di una pace durevole, adesso”.
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