“Oggi sono un po’ alla moda i populismi, che non hanno niente a che vedere con il popolare”. Lo ha denunciato sabato pomeriggio il Papa, parlando a braccio a conclusione dell’incontro dei giovani con i padri sinodali, in Aula Paolo VI. “Il popolare è la cultura del popolo, che si esprime nell’arte, nella cultura, nella scienza, nella festa… Ogni popolo fa testa a suo modo”. “Il populismo è il contrario”, la tesi di Francesco: “È la chiusura su un modello, siamo chiusi, siamo noi soli e quando siamo chiusi non si può andare avanti”. Il riferimento è al tema dell’accoglienza, e al pericolo che oggi – come hanno detto i giovani in una delle domande consegnate al Papa al termine dell’incontro – “l’altro e lo straniero vengano visti come un pericolo, un male, un nemico da cacciare”. “Questa è la mentalità dello sfruttamento della gente, è fare schiavi i più deboli, è chiudere non solo le porte, ma chiudere le mani”, ha denunciato Francesco: una “mentalità sempre più diffusa” verso lo straniero, che “si vince con l’abbraccio, l’accoglienza, il dialogo, l’amore, che è una parola che apre tutte le porte”.

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