Mentre Pittsburgh si prepara a celebrare i primi funerali delle vittime della sinagoga Tree of life, uccise sabato scorso mentre erano riunite in preghiera, la comunità islamo-americana ha lanciato una raccolta fondi che, in appena un giorno, ha raggiunto la cifra di 150mila dollari. I fondi sono destinati alle famiglie delle vittime e dei feriti perché “desideriamo rispondere al male con il bene, come ci istruisce la nostra fede”. “Vogliamo inviare un potente messaggio di compassione attraverso l’azione”, spiegano gli organizzatori della campagna Muslims4Pittsburgh. Tarek El-Messidi, direttore di Celebrate Mercy, l’organizzazione no profit che assieme a MPower Change ha ideato la campagna, ha spiegato che dopo aver visto le immagini della sinagoga era sconvolto dall’idea che qualcuno avesse potuto commettere un crimine così ripugnante in un luogo di culto e si è immediatamente attivato per una campagna che potesse “aiutare concretamente chi in questo momento deve pagare le cure mediche o quei familiari giunti in città per i funerali e che devono pagare l’alloggio o il viaggio; o le famiglie che si trovano ad affrontare la spesa imprevista di un funerale. Vogliamo aiutare i nostri cugini in Abramo durante questa terribile prova”. In un’intervista alla NPR (National Public Radio) El Messidi ha dichiarato che storicamente le comunità ebraiche e musulmane in America non hanno lavorato a stretto contatto per intromissioni politiche e influenze estere, ma “io mi sono ricordato di un episodio del Corano dove il profeta Mohammad rendeva omaggio ad un funerale ebraico che passava per la strada. E ai suoi discepoli che chiedevano le ragioni, lui spiegava: E’ un’anima umana? Non è forse un’anima umana?’. Questa storia mi ha spinto a mettere da parte ogni altro giudizio e a mettere in luce la nostra comune umanità”.
La campagna che si era data come obiettivo 25mila dollari, ha visto in poche ore raggiungere cifre inimmaginabili. “Penso che questo dica molto – ha affermato El Messidi -. C’è molto più bene che odio e male nell’umanità. Nella pagina di crowdfunding abbiamo spiegato che la campagna era guidata dai musulmani ma vi hanno aderito persone di tutte le religioni e anche chi non aveva una fede. La cosa più importante resta condividere la nostra umanità”. Il centro islamico di Pittsburgh ha annunciato che lavorerà direttamente con la sinagoga per individuare i bisogni e gestire al meglio il denaro raccolto. Oggi a Pittsburgh è atteso il presidente Trump e la first lady che renderanno omaggio alle vittime e visiteranno la sinagoga. La visita non è apprezzata da tutti gli esponenti della comunità ebraica poiché sostengono che la retorica presidenziali in queste settimane di campagna sta accrescendo i sentimenti di intolleranza e divisione nel Paese.
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