Il Papa ha ricevuto oggi in udienza Reuven Rivlin, presidente dello Stato d’Israele, il quale ha successivamente incontrato il card. Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. “Durante i cordiali colloqui, svoltisi nell’approssimarsi del venticinquesimo anniversario dell’allacciamento delle relazioni diplomatiche – riferisce la Sala Stampa della Santa Sede – sono stati evocati i positivi rapporti tra la Santa Sede e lo Stato d’Israele e, per quanto riguarda le Autorità statali e le comunità cattoliche locali, si è auspicato il raggiungimento di intese adeguate in merito ad alcune questioni di comune interesse”. Si è quindi richiamata “l’importanza di costruire maggiore fiducia reciproca in vista della ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi per raggiungere un accordo rispettoso delle legittime aspirazioni dei due Popoli, e si è parlato della questione di Gerusalemme, nella sua dimensione religiosa ed umana per ebrei, cristiani e musulmani, nonché dell’importanza di salvaguardare la sua identità e la sua vocazione di Città della Pace”. Infine, ci si è soffermati “sulla situazione politica e sociale nella Regione, segnata da diversi conflitti e dalle conseguenti crisi umanitarie”. In tale contesto, “è stata rilevata l’importanza del dialogo fra le varie comunità religiose al fine di garantire la convivenza pacifica e la stabilità”.
Il colloquio privato tra il Papa e Rivlin – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi a seguire l’udienza – è durato 35 minuti, e si è svolto “in un’atmosfera molto amichevole, con ripetute strette di mano e sorrisi da ambo le parti”. Il presidente israeliano ha espresso “grande piacere” per la possibilità di incontrare di nuovo il Papa. Rivlin ha regalato al Santo Padre un bassorilievo fatto da una scuola d’arte israeliana in cui si vede la Città vecchia di Gerusalemme divisa nella zona musulmana, armena, cristiana ed ebraica e il Papa ha regalato al presidente israeliano una medaglia della pace, realizzata da un’artista italiana, in cui si vede il deserto e il grano. “Il deserto di inimicizia potrebbe trasformarsi in un deserto di amicizia”, l’augurio del Papa per la pace. “Questo è il segno che può crescere anche il grano nel deserto”, gli ha fatto eco il presidente israeliano: “Noi abbiamo portato dal Nord di Israele l’acqua, e il deserto è diventato un giardino fiorito”. Rivlin ha ricevuto, inoltre, in regalo dal Papa anche una copia della “Laudato si’” e del messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2018. Al termine del colloquio privato, dopo la consegna delle medaglie, Francesco si è trattenuto con la moglie del presidente, Nechama, che è malata ed è in carrozzina.
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