Di Antonella Baiocchi – Psicoterapeuta, Specialista in Criminologia, autrice del saggio “Alle Radici della Relazione Malata” (Youcanprint, 2017)

PROVINCIA – Un ennesimo fatto di cronaca in cui ad agire violenza è una donna.

Nel Maceratese i  carabinieri hanno fermato e allontanato da casa una donna di 46 anni, accusata di vessare continuamente il marito, un uomo sangiustese d 47 anni,  che viveva da tempo un vero e proprio inferno in famiglia, colpevole  di non garantirle un tenore di vita abbastanza alto.

La violenza agita da una donna solitamente destabilizza l’opinione pubblica facendo cadere ogni presunzione di aver centrato le motivazioni alla base della violenza: vacilla il rassicurante dualismo “Uomo Carnefice, Donna Vittima”, in cui si è soliti incapsularla e diventa innegabile che qualcosa non torna.

Sono innumerevoli i fatti di cronaca in cui gli atti di prevaricazione e di violenza anche estrema (dagli sfregiamenti, agli omici e omicidi- suicidi) sono compiuti da donne: verso gli uomini,   verso altre donne rivali, verso bambini, anziani.

Ogni dubbio si dissipa se si esaminano le poche ricerche sulla Violenza subita dagli Uomini per mano di altre donne: queste indagini smentscono la tesi della violenza unidirezionale Uomo>Donna e le sovrastrutture culturali che ne derivano (vedasi ad esempio “L’indagine Conoscitiva della Violenza verso il Maschile” http://www.adiantum.it/public/3499-studio-fenbi-csa-sulla-violenza-al-femminile.-6500-casi-di-cronaca-in-esame.asp ).

Come da anni affermo, credo che sia giunta l’ora di prendere consapevolezza che l’attuale interpretazione della Violenza nella Relazione, ha delle parti fallaci che devono essere riviste e corrette: Violenza e Prevaricazione non sono un problema legato al Genere, ma un problema legato alla Cultura della persona “in genere”, cioè sia del maschio che della femmina, i quali, ancora oggi, nel 2018, sono affetti da “Analfabetismo Psicologico”, non possiedono, cioè,  competenze adeguate in merito al Funzionamento della Psiche.

Non conoscere la Psiche, è gravissimo perché si preclude il raggiungimento della tanto ambita Serenità: Tutto infatti, accade nella Psiche! La diversa qualità di Azioni ed Emozioni dell’Essere Umano, verso Se Stessi e verso gli Altri (Azioni ed emozioni d’Amore o di Odio, di Compassione o Crudeltà, di Apprezzamento o Disprezzo, di Consenso o Dissenso, di Tolleranza o Rigidità), dipende infatti, dalle Mappe Mentali che si utilizzano per interpretare gli eventi che capitano durante il percorso della vita.

Con il termine “Mappe Mentali” intendo le informazioni acquisite in seguito al condizionamento dell’Ambiente in cui si è cresciuti (ognuno ha avuto il proprio) il quale ci ha convinti di ciò che è Bene e Male, Buono e Cattivo, Giusto e Ingiusto in ogni settore della vita.

Ebbene, mentre le Mappe di tutti gli altri ambiti si sono aggiornate (nessuno ad esempio, accenderebbe il fuoco, nel 2018, sfregando una pietra focaia), quelle dell’ambito “Relazione con Se Stessi e gli Altri sono rimaste antiche e cavernicole: nel 2018 si continuano ad usare informazioni obsolete (amo definirle “Mappe affette da Virus”) che, necessariamente, ci inducono “fuori strada”, non permettendoci di raggiungere gli obiettivi d’Amore e di Rispetto che tutti abbiamo nel cuore.

Una delle conseguenze più disastrose dell’Analfabetismo Psicologico è la “Gestione Dicotomica delle Divergenze”, che induce a gestire ogni conflitto, ogni divergenza, con modalità che non permettono la risoluzione armoniosa, l’esistenza di entrambi gli interlocutori ma prevedono come  unica soluzione possibile il “sacrificio” di uno dei due poli oggetto della Divergenza: necessariamente il Polo che si trova in una posizione di Forza (economica, fisica, di ruolo, psicologica) tenderà a prevaricare il Polo che si trova in situazione di Debolezza.

La Gestione Dicotomica delle Divergenze si basa sulla pretesa di conoscere dove sia “la Verità Assoluta”: questa “convinzione tossica” impedisce di attuare il “Reciproco Rispetto” perché chi crede di conoscere la Verità Assoluta è incapace di dare Valore a tutto ciò che diverge dal modello ritenuto “giusto, verità”.

Nei comportamenti di chiunque agisca prevaricazione, violenza, crudeltà verso sé stesso e verso il prossimo è sempre individuabile l’Analfabetismo Psicologico, cioè il funzionare con una Cultura affetta da Virus.

Anche nella vicenda maceratese: la donna,  credendosi portatrice di Verità Assoluta (banalizzando: “è sacrosanta verità che l’ uomo che mi sposa debba assicurarmi un determinato tenore di vita”) trovandosi in una posizione di Forza rispetto al suo interlocutore (forza psicologica, molto probabilmente) ha cercato di Imporre la propria Verità (attraverso la Violenza psicologica e fisica) mettendosi nel ruolo del “Carnefice”. Il fatto che la vessazione continuasse da tempo, porta ad ipotizzare che l’interlocutore abbia accettato per lungo tempo la posizione di “Vittima”, senza riuscire a difendersi né promuovere il “Reciproco Rispetto”: l‘Analfabetismo Psicologico, infatti, impedisce di riconoscere e difendersi dalla violenza subita e agita!

A causa della Gestione Dicotomica delle Divergenze, chiunque, indipendentemente dal genere, dalla razza, dall’età  

  • rischia di essere prevaricato e di subire violenza, se viene a trovarsi in una posizione di Debolezza: notoriamente le donne, certo, ma anche gli uomini, ogni qual volta vengono a trovarsi in una posizione di debolezza  nei confronti di altri uomini, di donne, di giovani, anziani, etc.;
  • ma rischia anche di prevaricare e agire violenza, se  viene a trovarsi in una posizione di Forza: notoriamente gli uomini, certo, ma anche le donne, ogni qual volta vengono a trovarsi in una qualche posizione di dominanza nei confronti di altre donne, di uomini, di bambini, anziani, animali.

La Gestione Dicotomica delle Divergenze è una tossica modalità che gli Esseri Umani usano dalla notte dei tempi: il comun denominatore della gran parte dei dolori, delle violenze e conflitti dell’umanità, dentro e fuori casa sono i “virus”  che infettano le nostre mappe mentali.

Interpretando la questione da un punto di vista mistico (chiedo scusa per questo azzardo), si potrebbe affermare che “il Diavolo agisce attraverso i Virus che infettano le Mappe Mentali”.

Al di là delle rilevanze statistiche, bisogna prendere atto che LA VIOLENZA NON HA SESSO e che il Comun Denominatore della Violenza nella Relazionale Affettiva non è il Maschio bensì L’ANALFABETISMO PSICOLOGICO, il principale Killer da debellare!

E’ necessario che gli amministratori si impegnino a contrastare, quindi, ANCHE  L’ANALFABETISMO PSICOLOGICO, il principale Killer alla base della Violenza, di cui sono vittima maschi e femmine di ogni razza, età e ceto sociale. Sarebbe inoltre fondamentale, in attesa di una Società Alfabetizzata, rendere la Psicoterapia (strumento principe per “bonificare le Mappe Mentali dai Virus” e fortificare la propria identità) un servizio accessibile a Tutti e non solo una possibilità di nicchia, riservata cioè solo a chi ha disponibilità economica.

 

 

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