Ieri, domenica 13 gennaio, Papa Francesco ha battezzato 27 neonati. Di seguito le parole pronunciate dal Papa ai genitori: “All’inizio della cerimonia, vi è stata posta la domanda: “Cosa chiedete per i vostri figli?” E tutti voi avete detto: “La fede”. Voi chiedete alla Chiesa la fede per i vostri figli, e oggi loro riceveranno lo Spirito Santo, e il dono della fede ciascuno nel proprio cuore, nella propria anima. Ma questa fede poi deve svilupparsi, deve crescere. Sì, qualcuno può dirmi: “Sì, sì, devono studiarla…”. Sì, quando andranno al catechismo studieranno bene la fede, impareranno la catechesi. Ma prima che studiata, la fede va trasmessa, e questo è un lavoro che tocca a voi. È un compito che voi oggi ricevete: trasmettere la fede, la trasmissione della fede. E questo si fa a casa. Perché la fede sempre va trasmessa “in dialetto”: il dialetto della famiglia, il dialetto della casa, nel clima della casa.

Questo è il vostro compito: trasmettere la fede con l’esempio, con le parole, insegnando a fare il segno della Croce. Questo è importante. Vedete, ci sono bambini che non sanno farsi il segno della Croce. “Fai il segno della Croce”: e fanno una cosa così, che non si capisce cosa sia. Per prima cosa, insegnate loro questo.

Ma l’importante è trasmettere la fede con la vostra vita di fede: che vedano l’amore dei coniugi, che vedano la pace della casa, che vedano che Gesù è lì. E mi permetto un consiglio – scusatemi, ma io vi consiglio questo –: non litigate mai davanti ai bambini, mai. È normale che gli sposi litighino, è normale. Sarebbe strano il contrario. Fatelo, ma che loro non sentano, che loro non vedano. Voi non sapete l’angoscia che riceve un bambino quando vede litigare i genitori. Questo, mi permetto, è un consiglio che vi aiuterà a trasmettere la fede. È brutto litigare? Non sempre, ma è normale, è normale. Però che i bambini non vedano, non sentano, per l’angoscia.

E adesso continueremo la cerimonia del Battesimo, ma abbiate questo in mente: il vostro compito è trasmettere loro la fede. Trasmetterla a casa, perché lì si impara la fede; poi si studia nella catechesi, ma a casa [si riceve] la fede.

E prima di continuare vorrei dirvi un’altra cosa: voi sapete che i bambini si sentono oggi in un ambiente che è strano: un po’ troppo caldo, sono coperti… E sentono l’aria afosa… Poi piangono perché hanno fame, hanno fame. E un terzo motivo del piangere è il “pianto preventivo”. Una cosa strana: non sanno cosa succederà, e pensano: “Io piango per primo, poi vedremo…”. È una difesa. Vi dico: che siano comodi. State attenti a non coprirli troppo. E se piangono per fame, allattateli. Alle mamme dico: Allattate i bambini, tranquille, il Signore vuole questo. Perché, dove sta il pericolo?, che loro anche hanno una vocazione polifonica: incomincia a piangere uno, e l’altro gli fa il contrappunto, e poi l’altro, e alla fine è un coro di pianto!

E così andiamo avanti in questa cerimonia, in pace, con la consapevolezza che tocca a voi la trasmissione della fede”.

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