NEW YORK – Hanno vegliato sotto la pioggia gli studenti della Stem School di Highlands Ranch, in Colorado: qui lo scorso 7 maggio due studenti hanno fatto fuoco uccidendo un compagno di scuola e ferendone altri 8. Si accendono candele e si piange per Kendrick Castillo, lo studente di 18 anni che si è scaraventato contro uno dei killer, consentendo ai compagni di mettersi in salvo, mentre lui stesso veniva colpito a morte da una scarica di proiettili. I 1.850 studenti della scuola sono ancora sotto shock e chiedono ai giornalisti di non riprendere i loro volti in lacrime e insistono con i politici presenti che questo è luogo di preghiera e commemorazione, non un campo di battaglia politica. Castillo si sarebbe diplomato oggi e invece ha scelto di sacrificarsi e mettere a rischio la vita pur di salvare i compagni. Amava la robotica, Castillo, ed è stato anche chierichetto e usciere nella parrocchia di Notre Dame che frequentava con i genitori. Assieme al padre, poi, frequentava i Cavalieri di Colombo. “Un giovane che ha seguito Cristo e ha dato la vita per gli altri!”, ha commentato il vescovo di Denver, mons. Samuel J. Aquila, invitando tutti a pregare per i genitori, gli insegnanti, gli studenti feriti e quelli sotto shock. A pochi giorni dall’anniversario della sparatoria di Colombine, avvenuta a pochi chilometri da questa scuola, gli Usa si ritrovano a piangere altri morti e feriti. “Questa sparatoria – ha dichiarato il vescovo Frank J. Dewane, presidente del Comitato per la giustizia e lo sviluppo umano della Conferenza episcopale – ci ricorda ancora una volta che nella nostra società qualcosa si è spezzato soprattutto perché i luoghi di apprendimento sono diventati palcoscenici di violenza e disprezzo della vita umana”. Il vescovo chiede di interrogarsi non solo sulle ragione, ma anche sulle azioni da mettere in atto ritenute “necessarie per tentare di ridurre la frequenza di questi atti atroci” e insiste sulla preghiera. Proprio per questa ragione la parrocchia di San Marco a Highlands Ranch è rimasta aperta tutto il giorno offrendo momenti di preghiera, ma anche servizi di assistenza psicologica a tutta la comunità. Oggi intanto la Florida ha approvato una norma che autorizza gli insegnanti a portare armi nelle classi e ad uccidere, se necessario, uno studente o chiunque minacci gli altri studenti.
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