“Seguiamo il Signore perché abbiamo creduto che Lui solo porta la vita”. Lo ha detto a Medjugorje il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il card. Angelo De Donatis, durante la messa di apertura del trentesimo “Festival dei giovani”. “La sequela – ha spiegato il porporato – non ha età, non chiede di essere bravi o arrivati. È gratuita, perché il Padre buono ama il vaso di argilla che siamo! Non ci sono curricula da presentare”.
Il cardinale ha poi esortato a “purificare la mente, ad anticipare il giudizio di Dio e a diventare uomini nuovi”. “Il Regno dei cieli è simile a una rete gettata in mare che raccoglie tutti i pesci possibili. Poi, tirata a riva, i pescatori selezionano quelli buoni da mangiare da quelli cattivi. Il Vangelo – ha affermato il card. De Donatis – ci invita a purificare i pensieri per accogliere il pensiero di Cristo. Un cuore evangelico chiede una mente libera”. Il porporato ha poi ricordato che il giudizio finale “è luce lieta di verità, non la sentenza di un tiranno; è refrigerio, non terrore”. Per il credente è “il trionfo dell’amore divino, l’incontro con lo Sposo”. “Essere sapienti – ha affermato il vicario del Papa per la diocesi di Roma – significa allora imparare a vivere sin da giovani collocandosi nell’orizzonte della verità che non passa”.
Il cardinale De Donatis ha concluso la propria omelia sottolineando che “il vero sapiente è colui che vive cose antiche che danno gioie sempre nuove, e cose nuove che hanno il sapore dell’antico”. “Il battezzato – ha concluso – deve risultare creatura nuova che ha il sapore dell’antico, cioè che ha radici, che fiorisce sul terreno della millenaria storia di santità di cui è fatta la Chiesa. Il cristiano autentico non è né un tradizionalista né un progressista”. È una “nuova creazione”.
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