“L’enciclica del Papa ci indirizza in un cammino in cui il coraggio e la capacità di dialogo devono manifestarsi e svilupparsi. Un’enciclica che è conciliare. Cita tutti: i padri ortodossi, teologi protestanti, i vescovi della Chiesa cattolica”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, intervenendo ieri a “Insieme per la nostra casa comune”, ciclo di riflessioni sulla Laudato si’, organizzato dalla diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano.
“È un’enciclica che racconta i sentimenti di uomini che hanno perso la bussola e cercano di ritrovarla”, ha aggiunto. Sassoli ha poi indicato nella Laudato si’ “una Chiesa che mette l’uomo e il pianeta al centro della scena”. Soffermando sulle sfide di oggi, Sassoli ha evidenziato come l’Europa “ha ancora una funzione molto importante”. “Se vogliamo raccogliere le ansie che il Papa ci indica, come nel caso dell’Amazzonia, abbiamo bisogno di strumenti e di avere la forza di imporre i valori che fanno da sottofondo a questa enciclica”. Sassoli ha poi ribadito come “un ambiente depredato aumenta la povertà e l’ingiustizia”. “Questa enciclica riconcilia tutto sulla capacità di difendere il pianeta per difendere le sue creature. Questione sociale, economica e ambientale sono le stesse facce di una questione che abbiamo di fronte a noi”. “E allora l’Europa che cosa può fare?”, si è chiesto il presidente del Parlamento europeo. L’Europa, la risposta, “non può servire solo gli standard di vita degli europei. Dobbiamo custodire qualcosa che valga non solo per noi, ma per tutti gli altri”. “Se non riusciamo a fermare il meccanismo della globalizzazione, cerchiamo di regolarlo. Come fare? Il Papa ci dà il segreto: il dialogo. Con le altre religioni, con gli uomini, tra i popoli”.

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